Prima fuori, poi dentro. Contestazione. Non aspra come quella vista dopo Roma-Fiorentina di Europa League, ma anche stavolta il dissenso verso la squadra e la società è stato evidente. La separazione dei luoghi e delle persone è fisiologica: all’esterno dell’Olimpico, sulla piazzetta del Coni, circa trecento tifosi (gli squalificati della Curva) cantano ed espongono striscioni contro la società, specie contro Pallotta, con cui ormai, molti, sono in guerra aperta (e viceversa).
rassegna stampa
Striscioni e sfottò Pallotta nel mirino
Il gruppo, controllato dalle forze dell'ordine (presenti inmassa pure nella zona interviste per controllare eventuali infiltrati), si è radunato nella zona antistante gli ingressi della Curva intonando cori anti-napoletani e, appunto, contro il...
Il gruppo, controllato dalle forze dell'ordine (presenti inmassa pure nella zona interviste per controllare eventuali infiltrati), si è radunato nella zona antistante gli ingressi della Curva intonando cori anti-napoletani e, appunto, contro il presidente americano, raffigurato su uno striscione con sciarpetta al collo, pallone sotto al braccio e costume. «Americà facce Tarzan» la scritta associata all'immagine, mentre molto meno spiritoso è stato lo striscione contro Jim, accompagnato dall'immagine di una testa di maiale e sotto la scritta «bla bla bla».
Più criptica invece la scritta esposta su un lungo striscione «Anche se sei l'unico rappresentante di una minoranza... la verità è la verità». All’interno dello stadio invece arriva la pioggia di fischi a fine partita, quando il contro-sorpasso ormai è ufficialmente saltato. Durante il match il clima è stato comunque ostile, soprattutto verso alcuni giocatori. Su tutti Iturbe, fischiato al momento del cambio e Doumbia, fischiato addirittura quando è entrato a sette minuti dalla fine al posto di Torosidis.
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