(Il Messaggero - S.Carina) - L’altalena continua. Un allenamento con il gruppo e una settimana di lavoro differenziato. Una seduta utilizzando negli esercizi i palloni da volley e la successiva in palestra. Maarten Stekelenburg non trova pace. Prima il problema alla tibia gli ha fatto saltare le gare contro il Palermo e la Lazio. Poi un fastidio al pollice sinistro lo ha fatto rimanere ai box con il Torino e il Pescara. E se alla ripresa degli allenamenti la speranza di riaverlo a disposizione per Siena era viva, l’allenamento differenziato effettuato ieri mattina e l’assenza dal campo nel pomeriggio (per svolgere fisioterapia al dito, ancora leggermente gonfio), rimette tutto in discussione. Oggi proverà a rientrare in gruppo ma questo non è sinonimo di convocazione. Il calvario è iniziato a Parma. Al rientro a Trigoria il portiere ha continuato ad avvertire problemi per una contusione alla tibia che lo staff medico giallorosso pensava di risolvere in un paio di giorni. E invece, non solo l’olandese ha saltato l’impegno con i rosanero, ma ha dato forfait anche nel derby, dopo che nel provino effettuato alla vigilia, ha rivelato ai medici di avvertire ancora fastidio alla gamba e di non sentirsi sicuro. Dopo la gara con la Lazio, Zeman (presente ieri sera al concerto di Venditti) ha concesso due giorni e mezzo di riposo e Stekelenburg alla ripresa, mercoledì pomeriggio, è tornato finalmente ad allenarsi. Il giorno dopo, però, nella seduta mattutina non si è visto. Ancora problemi alla tibia? No, stavolta è un dolore al pollice della mano sinistra a fermarlo. Fastidio per il quale chiede e ottiene di venire sottoposto ad un esame radiografico che scongiura ulteriori complicazioni. Nonostante questo il portiere dichiara di avvertire ancora dolore preferendo allenarsi in palestra.
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Stek, altro stop ora diventa un mistero
(Il Messaggero – S.Carina) – L’altalena continua. Un allenamento con il gruppo e una settimana di lavoro differenziato. Una seduta utilizzando negli esercizi i palloni da volley e la successiva in palestra. Maarten Stekelenburg...
Out contro il Torino, stesso copione con il Pescara e la certezza - oramai avvertita anche a Trigoria - di essere alle prese con un atleta che possiede una soglia di sopportazione del dolore molto bassa. E pensare che quando venne acquistato dalla Roma, Stekelenburg era un portiere di primissimo livello. Pagato 6,5 milioni un anno e mezzo fa, è andato male (come tutta la squadra) con Luis Enrique. Tra l’altro uscendo di scena in anticipo rispetto alla conclusione della stagione: dal 25 aprile in poi, per un infortunio alla spalla, non ha più giocato un minuto con la maglia giallorossa. Problema che tuttavia non gli ha impedito di essere presente all’Europeo. Anzi, i maligni sono convinti che il ragazzo abbia fatto un passo indietro proprio per curarsi e non perdere la kermesse continentale, dove però non ha brillato, tanto da perdere qualche mese dopo il posto in nazionale. Nonostante le smentite, la Roma ha provato a cederlo quest’estate ma il Tottenham, destinazione gradita all’olandese, non ha offerto più di 2 milioni. Se qualche club dovesse alzare l’asticella a gennaio, ogni scenario è plausibile. Intanto mentre il difensore Rolando non si capacita del perché il Porto abbia rifiutato 8 milioni dalla Roma per il suo trasferimento in Italia, dalla Croazia, il baby Jankovic, esce allo scoperto: «Ho sentito parlare dell’interessamento della Roma – ha rivelato a tuttomercatoweb.com – I miei modelli? Kakà e Totti. Per questo mi piacerebbe giocare in giallorosso».
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