Sullo stadio della Roma è meglio non fare domande, scrive Stefania Piras su Il Messaggero. E se ne fai finisci per ululare alla luna, come i consiglieri di opposizione, che ieri si sono trovati da soli alla commissione Trasparenza.
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Stadio, spunta la nuova tegola: “Sos piano protezione civile”
Il presidente dell’Authority capitolina Scandurra lancia l’allerta in commissione
C'era invece Carlo Scandurra, presidente dell'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma, che ha esposto forti dubbi sul comparto mobilità a Tor di Valle. "Abbiamo timori. L'interlocuzione avuta con i dipartimenti Mobilità e Urbanistica non è stata pienamente soddisfacente. Per questo ho inviato una lettera alla sindaca Virginia Raggi in cui le ho rappresentato le mie perplessità. Nella missiva alla prima cittadina, ho anche riferito che non sono riuscito a rinvenire nel progetto un piano per la sicurezza, cioè un piano di protezione civile che coordini le emergenze nella zona". Tempo cinque minuti dopo il suo intervento e il cellulare ha cominciato a squillargli ripetutamente.
Ma anche fuori dal Campidoglio fioccano le denunce. Come quelle depositate una decina di giorni fa da Federsupporter, Associazione dei diritti e degli interessi collettivi dei sostenitori sportivi , e da C.A.L.M.A. Coordinamento di associazioni laziali per la mobilità alternativa. L'esposto parla di violazione di norme di legge sul procedimento amministrativo e sulla legge sugli stadi che avrebbero dovuto essere adottate dal Comune. Si ipotizzano i reati di rifiuto di atti d'ufficio e omissione. Le denunce sono state precedute da diffide in cui si chiedeva di adottare provvedimenti cautelari in autotutela.
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