Sono tante le lacune della nuova delibera sullo stadio della Roma a Tor di Valle: senza più ponti e senza nuovi treni. E dunque con un'unica via d'accesso, scrive Simone Canettieri su Il Messaggero. Oggi, intanto, la delibera sarà presentata nel IX municipio, mentre salterà invece il vaglio dell'XI.
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Stadio, scontro sul progetto bis: “Senza opere sicurezza a rischio”
In generale lo scontro ruota intorno alla pubblica utilità da riconoscere all'opera
Cubature dimezzate sì del 50%, ma con lo spiraglio di trasformarle parte in residenziale, quindi in appartamenti. Martedì la delibera dovrà essere approvata dalla maggioranza grillina. "Saremo compatti, al massimo ci saranno un paio di defezioni ma per ferie già programmate", spiegano dal Campidoglio. Di sicuro, stando così le cose, il Pd, che aveva approvato la precedente delibera con la giunta Marino, è pronto al no.
In generale, lo scontro ruota intorno alla pubblica utilità da riconoscere all'opera, un «ecomostro dimezzato» che per strada oltre ai volumi (si era partiti da 1 milione di metri cubi) ha perso anche 115 milioni di opere a carico del proponente. Il Pd del Campidoglio ormai è sulla linea dell'attacco frontale, al contrario di quello di Palazzo Chigi che invece con un emendamento alla manovrina ha fatto più di un regalo ai privati. Dal Pd i consiglieri capitanati da Michela Di Biase spiegano: "Tra le opere pubbliche della delibera Caudo erano presenti il ponte dei Congressi e il ponte di Traiano, per evitare che il solo miglioramento a nord creasse un buco a sud".
I dem sono netti: "La Prefettura non può ammettere per motivi di sicurezza un progetto del genere". Anche sul fronte ferro, e cioè trasporto ferroviario, la nuova delibera non fissa un numero minimo di treni da acquistare per la Roma Lido.
I pentastellati, in massa, rimandano la palla al mittente e accusano il Pd di aver "buttato giù la maschera" e di "non volere lo stadio". Da sinistra Stefano Fassina chiede alla sindaca Raggi di fermarsi "perché i rischi di un'altra speculazione sono evidenti". Dubbi anche da Fratelli d'Italia.
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