rassegna stampa

Stadio Roma a Tor di Valle, è rinvio: spunta l’ostacolo del vincolo paesistico

Ora anche un vincolo paesaggistico della Regione rischia di mettere kappaò il progetto del costruttore Parnasi.

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Non bastassero le cubature-monstre, il piano trasporti inadeguato e il centro commerciale non a norma, ora anche un vincolo paesaggistico della Regione rischia di mettere kappaò il progetto del costruttore Parnasi, che insieme al nuovo stadio della Roma a Tor di Valle vorrebbe tirare su una colata di cemento da un milione di metri cubi da destinare a opere che con lo sport non hanno nulla a che fare: uffici, ristoranti e alberghi.

I DUBBI - Dopo il rinvio del 31 luglio, era atteso per ieri il verbale della Conferenza dei servizi comunale chiamata a fornire un primo parere sulla fattibilità dell’opera. Invece la giornata si è chiusa con un altro nulla di fatto. Il motivo? La Regione ha chiesto tempo per approfondire i vincoli paesistici che gravano sulla Tenuta dei Massimi, su cui il progetto prevede di costruire lo svincolo della Roma-Fiumicino per accedere all’area dello stadio. Si tratta di 45mila metri quadri di area protetta amministrata dalla Roma Natura, società che fa capo alla Pisana. Ecco perché per procedere all’esproprio necessario per gli interventi infrastrutturali, è fondamentale una variante urbanistica della Regione, non del Comune. Per i tecnici dei Dipartimenti regionali Infrastrutture e Territorio non si tratta però di un passaggio scontato, tanto che hanno manifestato l’intenzione di effettuare uno studio approfondito, che non può chiudersi in un paio di giorni, come auspicato dall’assessore all’Urbanistica del Comune, Giovanni Caudo, grande sponsor dell’operazione Parnasi. «Si tratta di temi complessi – spiegavano ieri dagli uffici della Pisana – che meritano tutte le verifiche necessarie. Non è una questione che si può risolvere in pochi giorni».

TEMPI ALLUNGATI - A norma di legge la Conferenza dei servizi va chiusa entro 30 giorni dalla convocazione. Considerato che i lavori sono partiti il 31 luglio, significa che i tecnici regionali hanno tempo fino al 29 agosto per presentare i propri rilievi. Dal Comune però confidano che la relazione possa arrivare prima. Lo spera soprattutto l’assessore, che ieri però è stato costretto ad ammettere uno slittamento notevole dei tempi. Almeno un mese, dato che la “dead line” per il giudizio del Campidoglio scade il 27 agosto. «Per quella data – dice oggi Caudo - potremmo al massimo avere una delibera della giunta». Ma serve poi che il provvedimento passi per un’eventuale approvazione da parte dell’Assemblea Capitolina, che a questo punto «slitterà sicuramente alla fine di settembre», chiarisce il coordinatore della maggioranza in Consiglio comunale, Fabrizio Panecaldo (Pd). Che oltre ai limiti già evidenziati dai Dipartimenti comunali Mobilità e Commercio, aggiunge: «Manca totalmente l’adeguamento della via Ostiense, che va unificata alla via del Mare, dando vita a una nuova strada con due corsie per senso di marcia. Perché non si può pensare di far transitare i tifosi su una via che oggi è considerata una strada killer. Sarebbe troppo pericoloso».