Dietro il pasticcio sullo stadio della Roma a Tor di Valle lo scontro è dentro e fuori il Campidoglio. La sindaca Virginia Raggi (M5S) accusa la Regione di Nicola Zingaretti (Pd): «Sono stati gli uffici regionali a non volerla concedere la sospensiva - che avevano richiesto i proponenti del progetto - diversamente da quanto assicuratoci nei giorni precedenti. Spiace che si cerchi di strumentalizzare». Raggi parla di «vecchi trucchi». Zingaretti risponde: «Il verbale della conferenza dei servizi è on line. Siamo, inoltre, disponibili a fornire a Raggi la registrazione dell'intera seduta». E qui c'è il vero giallo che è scoppiato in queste ore che fa agitare ai grillini, come scrive Simone Canettieri su Il Messaggero: se non l'ombra del complotto interno agli uffici, almeno il sospetto che qualcuno si sia messo di traverso.
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Stadio, niente proroga: scintille Raggi-Regione
Il sindaco va all’attacco: «Non l’ha concessa la Pisana». La replica: «Falso, è tutto registrato». Il giallo del “no” alla sospensione da parte degli uffici capitolini. I dubbi dei 5 Stelle
Un pasticcio burocratico e politico che fa scoppiare la caccia ai responsabili dentro al Comune. E che allo stesso tempo produce questo risultato: rimandato il termine della decisione al 5 aprile. Ci sarà modo fino al 30 marzo per presentare gli «atti ufficiali» del nuovo progetto. Il parere negativo, replica la prima cittadina praticamente ai propri uffici urbanistici «è relativo al progetto presentato dal Pd con oltre un milione di metri cubi di cemento. Questa amministrazione è pronta a valutare positivamente i miglioramenti già definiti nel corso del confronto con la As Roma».
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