La promessa di Raggi, ripetuta in loop dall'estate, è destinata ad infrangersi sul muro di gomma della maggioranza M5S. No, la variante urbanistica per Tor di Valle non si voterà «entro Natale», rispondono nel M5S romano, come riporta Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.
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Stadio, M5S contro Raggi: “No al voto su Tor di Valle”
Più d'un esponente del movimento è convinto che non si debba votare proprio e confida nelle alternative, tipo Flaminio
Anzi, più d'uno è convinto che non si debba votare proprio e confida nelle alternative, vedi il Flaminio, che la nuova proprietà giallorossa targata Friedkin ha iniziato a sondare.
"Il voto entro Natale? Impossibile", è convinto Enrico Stefano, grillino, presidente della Commissione Mobilità. "La verità è che è tutto congelato, stiamo anche aspettando di capire quali siano le intenzioni della Roma di oggi". Se insomma prenderanno piede piste considerate di più facile riuscita e con meno criticità rispetto al progetto pallottiano in riva al Tevere, con un impianto sportivo da oltre 50mila posti e accanto il maxi-centro di uffici, negozi e alberghi, in deroga alle norme del piano regolatore.
Anche nello staff di Raggi ammettono che molto dipenderà dalle mosse di Friedkin. In sostanza, se viene meno perfino l'adesione dei promotori dell'operazione, che senso avrebbe andare avanti? Resta in ogni caso da chiarire il nodo dei terreni pignorati.
Il 18 è in programma l'udienza per la possibile vendita all'incanto dell'area dell'ex ippodromo. Il credito per cui si procede all'asta però è poca cosa, 1 milione e 160mila euro. Ampiamente alla portata del magnate ceco Radovan Vitek, che ha firmato un preliminare per acquistare la Eurnova di Parnasi. Mancherebbe solo il rogito, dicono fonti vicine all'operazione, ma dall'accordo è già passato oltre un mese (era del 13 ottobre). Ecco perché c'è chi inizia a pensare che, data l'aria che tira, anche quella transazione possa tornare in bilico.
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