rassegna stampa

Stadio, la Roma va da Raggi ma non c’è intesa sulle opere

Le parti sono talmente distanti che una delegazione dei giallorossi si è presentata ieri nella sede dell'amministrazione di Fiumicino

Redazione

Un vertice segreto, Virginia Raggi e Mauro Baldissoni, la sindaca e il vicepresidente esecutivo dell'As Roma, faccia a faccia in Comune, scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.

Doveva servire, nell'intenzione dei privati, a riavvicinare le parti sul progetto Tor di Valle, che arranca tra arresti per corruzione e nodi amministrativi. Ma la riunione di martedì è terminata con una fumata nera: la distanza marcata venuta fuori in queste ultime settimane si è ripresentata plasticamente durante il colloquio.

Raggi non ha ceduto davanti al braccio destro di James Pallotta: le opere pubbliche che i proponenti si sono impegnati a finanziare - essenziali per limitare gli ingorghi nel quadrante Sud di Roma - devono essere completate e funzionanti in tempo per la prima partita. Tutte, senza eccezioni o sconti. Così è stato scritto nelle due delibere che, prima con Marino sindaco e poi con i grillini in Campidoglio, hanno dato il via libera preliminare all'operazione calcistico-immobiliare.

Le parti sono talmente distanti che, dopo il vertice flop con il Comune di Roma, una delegazione dei giallorossi si è presentata ieri nella sede dell'amministrazione di Fiumicino. Dove il sindaco, Esterino Montino, da tempo si è detto disponibile a costruire lo stadio del club.