rassegna stampa

Stadio, il voto arriva nelle commissioni del Comune e la maggioranza rischia subito di andare sotto

Fonti di Palazzo Senatorio sono molto chiare e assicurano che l'Avvocatura lascia apertissima l'opzione dell'annullamento in autotutela

Redazione

La democrazia diretta si è espressa e dice che a Tor di Valle non vogliono il nuovo stadio della Roma. Dopodomani la delibera targata Grancio e Fassina sull'annullamento del pubblico interesse, approvata nel Municipio IX, sarà esaminata in commissione Sport. scrive Stefania Piras su Il Messaggero .

La questione stadio, dunque, non può essere elusa. Lì c'è Gemma Guerrini che da sempre considera non prioritaria, non pentastellata per essere chiari, la controversa operazione calcistico immobiliare di Tor di Valle. E c'è il neoarrivato Carlo Maria Chiossi che è entrato al posto di De Vito e non ha alcuna voglia di portare avanti un'opera già azzoppata dalla magistratura.

Il Campidoglio rimane immobile e cerca rifugio nella burocrazia. "Non ci sono accadimenti comprovati e accertati che ci possano far annullare tutto", riferisce un consigliere di maggioranza. In sostanza dice che bisogna aspettare la Cassazione sulle inchieste Parnasi e De Vito per poter decidere.

Il tema è quello dell'annullamento in autotutela, un procedimento amministrativo di cui il Campidoglio può avvalersi se cambia idea sul progetto. Fonti di Palazzo Senatorio sono molto chiare e assicurano che l'Avvocatura lascia apertissima l'opzione dell'annullamento in autotutela: "È un procedimento sempre possibile per la pubblica amministrazione". E non parla invece di penali.

E allora cosa c'è sotto? Ormai c'è uno iato tra consiglieri capitolini e il fronte M5S politico e romano. Per capire bisogna entrare nelle chat del mondo pentastellato, dove ci sono anche i consiglieri, profondamente scosso dagli arresti della magistratura.