rassegna stampa

Stadio, fronda dei consiglieri M5S contro il progetto. Piano B di Virginia: serve una nuova impresa

Angelo Dario, presidente della Commissione Sport, dice: "Meglio fermarsi"

Massimo Limiti

Salvare il progetto Tor di Valle, dopo la maxi-retata di arresti dell’altro ieri, è quasi una mission impossible, scrivono Lorenzo De Cicco e Ugo Trani su Il Messaggero.

Virginia Raggiè dubbiosa ma ci prova, mentre tra i consiglieri della sua maggioranza, già riottosi all’accordo con i privati messo in piedi da Lanzalone un anno fa, la protesta monta come la panna: "Se il progetto è inficiato, meglio fermarsi", dice il presidente della Commissione Sport, il grillinoAngelo Diario.E tanti la pensano come lui: «Ora vanno ricontrollati tutti gli atti». La sindaca pentastellata non vuole strappare con la Roma e oggi incontrerà il diggì giallorosso, Mauro Baldissoni. Ma Raggi non è nemmeno disposta a essere travolta da un’operazione calcistico-immobiliare ormai affogata nel torbido della corruzione. Tocca trovare un equilibrio. La scappatoia è appesa all’eventualità che si faccia avanti un altro imprenditore, che compri i terreni dalla Eurnova di Parnasi - nel frattempo verrà affidata a un curatore-commissario - e costruisca lo stadio e il mega-complesso di uffici, negozi e alberghi.

C’è un altro aspetto inquietante che impatta sul destino del progetto stadio. Il piano viabilità, uno dei pilastri dell’operazione sul lato pubblico. I manager del gruppo Parnasi, intercettati, ammettono di avere tentato di nascondere i flussi di traffico reali. Visto che "si crea il caos sulla via del Mare" senza il nuovo Ponte di Traiano, l’infrastruttura prevista nella prima versione del progetto, cancellata dopo l’accordo con M5S. "Questo tienilo per te", diceva uno degli arrestati, Caporilli, a un altro dipendente di Parnasi.

Sul fronte Roma, Pallotta, in vacanza in Italia (ieri tappa a Napoli, in pizzeria, prima di spostarsi ad Amalfi), è in contatto coi suoi legali. Il nuovo stop lo infastidisce e se il ritardo sarà significativo, si chiamerà fuori. I suoi avvocati romani, intanto, studiano le procedure che si applicano in casi del genere. E continuano a confrontarsi con il Campidoglio: il dg Mauro Baldissoni, in giornata, incontrerà Virginia Raggi e ribadirà la posizione della Roma che considera ancora valido il progetto. Esclusa, al momento, la possibilità di scegliere un’area diversa, significherebbe ripartire da zero.