rassegna stampa

Stadio della Roma, «Tor di Valle area a rischio». Ora indaga anche la Finanza

Chi indaga dovrà stabilire se il progetto di Parnasi e di Pallotta, che è stato approvato perché definito "di pubblica utilità", sia effettivamente a favore della cittadinanza o incrementi invece un interesse privato

Redazione

Non c'è tregua per il progetto dello Stadio della Roma. Oggi Il Messaggero scrive che dopo l'allerta del Ministero, il rischio idrogeologico connesso alla realizzazione del complesso commerciale annesso all'impianto sportivo progettato da Dan Meis a Tor di Valle, finisce nel mirino della Procura. Il pm Mario Dovinola, titolare di due procedimenti che coinvolgono l'area che dovrà ospitare struttura, ha già delegato la Guardia di Finanza ad acquisire gli atti relativi all'iter amministrativo che ha permesso alla società Eurnova, del costruttore Parnasi, di aggiudicarsi l'appalto.

La situazione è intricata: la possibilità di esondazioni, alluvioni e cedimenti del terreno nell'area interessata, è solo l'ultima di una serie di presunte anomalie. Al vaglio degli inquirenti, infatti, c'è già la delibera approvata in Campidoglio lo scorso dicembre, così come il prospetto definitivo dei lavori depositato in Comune in giugno e lo studio di fattibilità dell'opera. Da chiarire anche il "giallo" della superficie edificabile extra, che consente un ampliamento di circa 100 mila mq della zona commerciale, il cosiddetto "Business Park", ribattezzato "ecomostro" dalle principali associazioni ambientaliste.

Il timore è che l'area non sia idonea ad accogliere un intervento che prevede circa 1 milione di metri cubi di nuova edificazione, che per oltre l'80% riguardano destinazioni estranee all'impianto sportivo, come sottolineato da Filiberto Zaratti, il deputato di Sel che ha presentato l'interrogazione. Il dettaglio delle percentuali di edificazione era già al centro di un esposto presentato in Procura dal gruppo capitolino del M5S, che denunciava come il provvedimento passato in Consiglio comunale violasse la «legge sugli stadi». Nel dossier dei pentastellati si segnalavano anche altre possibili anomalie, ora al vaglio degli inquirenti, come la presunta discrepanza tra la cubatura assegnata e quella "assegnabile".