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Il Messaggero

Stadi, tifosi in tutti i settori: divieto di cambiare posto

Getty Images

Graduale ritorno alla normalità verosimilmente a cominciare dalla metà di ottobre

Redazione

Aumenteranno gli spettatori, decadrà la disposizione a scacchiera, crescerà il numero degli steward per limitare le code agli ingressi. Il pallone italiano corre lungo la via del ritorno alla normalità, scrove Benedetto Saccà su Il Messaggero. Graduale ritorno, per l’esattezza. Come detto, verosimilmente a cominciare dalla metà di ottobre, gli stadi potranno accogliere più tifosi, visto che il Cts ha offerto al governo un parere favorevole per l’incremento della capienza massima degli impianti (all’aperto) dall’attuale 50 al 75% nelle zone bianche del Paese. E molto cambierà. La Figc è soddisfatta dell’evoluzione del quadro, mentre la Lega di Serie A assai meno perché avrebbe voluto subito la riapertura totale. Niente più schieramento con una poltrona occupata e una libera, ma una disposizione che preveda due posti utilizzati e uno vuoto. Due sì e uno no. Negli stadi aperti per i tre quarti del pubblico massimo, insomma, sarà inevitabile trovare – dopo oltre un anno e mezzo – tifosi seduti gli uni accanto agli altri. Rimarrà obbligatorio, anche per questa ragione, l’uso della mascherina: da indossare all’interno dell’impianto coprendo il naso e la bocca. Naturalmente allo stadio si potrà entrare solo e soltanto con il Green Pass.

Per evitare le code all’ingresso – e gli assembramenti – le società di calcio potenzieranno il meccanismo degli steward. Il numero crescerà in via direttamente proporzionale all’aumento del pubblico. Del resto bisogna annotare che l’incremento non sarà banale – tutt’altro. Allo stadio Olimpico di Roma, ad esempio, il totale degli spettatori crescerà da 32 mila a 48 mila con un balzo di 16 mila persone.