Dopo l’impresa di 10 anni fa allo Stade de Gerlande, Spalletti si ricorderà anche questo secondo viaggio a Lione, come scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Come è già accaduto nella sua nella prima esperienza a Trigoria, la squadra dimostra di non avere carattere: "Abbiamo questa qualità negativa di portarci dietro il momento negativo. Lo vedevo ai tempi e lo vedo ora. Arrivano ad allenarsi quasi distrutti da quello che è stato il risultato della partita precedenti. Anziché reagire se lo portano dietro. È un momento particolare, ma pensare che siamo stanchi addiziona ancora di più. Però non ce la facciamo a staccare da questo precedente. Il lavoro va fatto in questa direzione qui. Per riappropriarsi delle qualità bisogna fare analisi anche dure, valutando a 360 quello che è successo" dice il tecnico a fine gara.
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Spalletti adesso è molto preoccupato: “Nelle avversità non reagiamo più”
Il tecnico: "E' un difetto che avevamo anche anni fa. Anziché ripartire ci portiamo in campo ogni tipo di negatività"
Spalletti esce allo scoperto quando parla dei calciatori chiamati in causa solo nel finale di partita. Da Paredes a Perotti, fino a El Shaarawy: "Il quarto gol è arrivato dopo aver fatto le sostituzioni. Certo che i cambi si possono fare anche prima...". Restano soprattutto gli 8 gol subiti in 3 partite: "Non si riesce a tenere palla e la riconcediamo all’avversario con troppa facilità". La resa nel secondo tempo: "Nella prima parte abbiamo fatto predominio territoriale stando corti e gestendo la gara. Nella ripresa abbiamo sbagliato e perso più palloni, senza alzare gli esterni a metà campo. Ci siamo schiacciati troppo e non abbiamo accorciato sulla trequarti, dove loro portavano tutti questi giocatori tra le due linee".
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Anche il centrocampo non fa più diga. Spalletti spiega: "Se riusciamo a portare alti i nostri esterni di centrocampo è un conto, perché obblighiamo gli avversari a rincorrere. Era fondamentale tenere lontani gli attaccanti francesi dalla loro zona preferita. Nella ripresa, invece, non siamo più riusciti a tenere la palla. Se non si fa meglio con la gente fresca, rispetto a quella stanca, è questione di personalità e di coraggio nel fare certe cose». La frase finale fa riflettere: «Lo sviluppo dice che quello che si è deciso di fare non va bene".
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