Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

Il Messaggero

Sorpresa Roma: il Ceo è greco e si chiama Lina

Sorpresa Roma: il Ceo è greco e si chiama Lina - immagine 1
Fuori Berardi, dentro Souloukou: "Lina è una leader esperta, rispettata nel mondo del calcio e del business", la nota del club
Redazione

Il papà faceva il portiere nel Pelasgiotis, squadra nella regione di Larissa, dove è nata. Lei, Lina Souloukou, 39 anni, da ieri nominata a sorpresa nuovo Ceo della Roma, è quindi cresciuta letteralmente a bordo campo visto che poi lo ha seguito quando il padre ha iniziato ad allenare il Nikea, il Sikourio, il Galini, il Platikambo e il Promitheas. Ma visto che agli inizi degli anni '90 in Grecia il calcio femminile non esisteva, da ragazza ha optato per il volley (è alta 190 centimetri), militando anche nelle nazionali giovanili, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. In seguito ha dovuto smettere di giocare per terminare la laurea in legge (2008). La specializzazione? Nemmeno a dirlo, sul diritto dello sport. Così, appena completati gli studi (in Spagna), ha fondato il proprio studio legale sportivo di successo in collaborazione con la sorella. Il trampolino di lancio che le ha permesso di ritrovarsi nel mondo del calcio che ormai frequenta con successo da 15 anni lavorando anche nella federazione greca presso la corte arbitrale del calcio). Ha già svolto il ruolo di Ceo, nell'Olympiacos, dal 2018 al 2022, occupandosi anche di mercato e nel 2019 è entrata a far parte dell'Executive Board dell'Eca con la carica di prima rappresentante della diversità in assoluto. Proprio all'interno dell'associazione dei club europei, ha avuto modo di conoscere Dan Friedkin, che ne ha apprezzato i rapporti istituzionali a tal punto che quando si è presentata l'occasione, non ha perso tempo. Fuori Berardi, dentro Souloukou: "Lina è una leader esperta, rispettata nel mondo del calcio e del business", la nota del club nel quale sono presenti anche le prime parole della dirigente: "Desidero esprimere la mia gratitudine verso la famiglia Friedkin per l'opportunità che mi ha concesso".