L’urna di Nyon regala il Siviglia alla Roma. Confronto inedito tra i club: andata il 12 marzo in Spagna, ritorno il 19 all’Olimpico. I giallorossi ritrovano ad un anno di distanza (la risoluzione del contratto venne ufficializzata l’8 marzo del 2019) l’ex ds Monchi, tornato in Andalusia dopo l’esperienza nella Capitale. Che a 12 mesi di distanza ha unito gran parte del tifo giallorosso nell’etichettarla catastrofica, con Pallotta pronto prossimamente a nuove rivelazioni («Con Monchi vorrei prendermi più che una rivincita. Io vorrei sempre vincere, ogni partita e ogni anno. So bene perché lui ha fallito e lo dirò presto»). In realtà a dispetto dei tanti acquisti fallimentari che pesano ancora sulle casse del club (Nzonzi, Pastore, Schick, Gonalons, Karsdorp, Bianda, Olsen...) non va dimenticato che il ds ha anche ottenuto il miglior risultato europeo della Roma dopo la finale di Coppa dei Campioni persa nel 1984. Semifinale di Champions, terzo posto in campionato e al momento del suo addio, i giallorossi erano quinti (in coabitazione con la Lazio) a -3 dall’Inter, quarta, e - 4 dal Milan, terzo. Ds spagnolo che sarà ricordato anche per le cessioni di Alisson, Nainggolan, Salah e Strootman (l’olandese a mercato in entrata chiuso) ma che ha comunque portato a Roma un patrimonio come Zaniolo, oltre a buoni giocatori del calibro di Cristante, Kluivert e Under.
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Siviglia agli ottavi, derby al veleno con l’ex Monchi
Il sorteggio di Nyon regala alla Roma il club andaluso. Andata in Spagna
Tornando al campo, il Siviglia (5 trionfi totali in Europa League tra il 2006 e il 2016, tre dei quali consecutivi) ha vinto il proprio girone con 15 punti e ha perso una sola volta contro l’Apoel, a qualificazione già blindata. Qualche difficoltà in più invece per gli spagnoli nei sedicesimi di finale contro il Cluj. Dopo l’1-1 ottenuto in trasferta, il Siviglia è passato pareggiando 0-0 in casa ma rischiando nel finale con un gol annullato dal Var ai romeni. Gli andalusi sono attualmente quarti in campionato (a pari punti con l’Atletico Madrid che però li precede per la differenza reti). Si schierano con il 4-3-3, modulo che esalta il gioco di una squadra dalle buone individualità e ben assortita in tutti i reparti. Tra i pali il titolare è il ceco Vaclik, difesa che può contare sugli esterni Jesus Navas e Reguilón con Diego Carlos e Koundé al centro. In mediana i titolari al momento sono Fernando e Gudelj ma occhio alla panchina con i vari Jordan, Torres e l’ex Inter Banega. Altri due ex “italiani” in avanti: l’ex milanista Suso (più volte accostato alla Roma nelle ultime due sessioni di mercato) e Ocampos (ex pallino di Sabatini, arrivato in stagione già in doppia cifra) mentre la maglia da centravanti se la giocano De Jong ed En-Nesyri (in gol col Cluj). Ad allenarli, c’è l’ex ct della Spagna, il 53enne Lopetegui. Anche lui, alla stregua di Monchi, catalizzatore di polemiche dopo il clamoroso divorzio con la Nazionale alle porte del Mondiale 2018. Una rottura arrivata dopo l’intesa raggiunta con il Real Madrid al termine della rassegna con la Federazione spagnola presa in contropiede, convinta com’era di fargli firmare a breve il rinnovo. Lopetegui venne dunque sostituito in corsa da Hierro in Russia ma la sua avventura ai Blancos durò appena tre mesi: a ottobre infatti venne esonerato. Stefano Carina
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