All'improvviso due lampi. Tanto entusiasmanti quanto preziosi. La firma è un mix di classe e potenza: Abraham e Zaniolo. È l'uno-due iniziale che sorprende e mette alle corde l'Atalanta e le piega le gambe. Tammy sfata così un tabù, segnando finalmente ad una big, Nicolò si mette invece alle spalle i 515 giorni di astinenza in campionato. Se non ci fosse stato il passaggio obbligato al 3-5-2, dovuto all'emergenza-infortuni, difficilmente l'avremmo potuta ammirare. Bravo però Mourinho - scrive Stefano Carina su 'II Messaggero' - a intuire che il binomio poteva diventare letale e mettere da parte il suo credo tattico. José voleva infatti tornarci quanto prima ma quando ha capito che dall'emergenza era nata un'opportunità, non ci ha pensato un attimo.
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Il Messaggero
Si è accesa una stella, anzi due
Zaniolo e Abraham protagonisti a Bergamo: Mourinho ha trovato una coppia da urlo
Abraham in versione calamita, pronto a catturare qualsiasi pallone che passa dalla sue parti e sdoppiarsi nel doppio ruolo di rifinitore-finalizzatore. Zaniolo, invece, a smentire le critiche che lo volevano troppo individualista. Continua a prendere calci, non si lamenta, ne dà. Chirurgico, intelligente nel canalizzare la sua potenza devastante in scatti mirati, destinatario d'insulti come accadeva qualche anno fa a Totti. Segnale chiaro che i tifosi avversari iniziano ad identificarlo come il possibile uomo-guida. Ieri anche misurato nell'esultanza. Il motivo è nobile e verrà fuori nel post-gara: la rete è dedicata all'amico Alessandro che nelle ultime ore ha perso la mamma. Adesso tocca proprio a loro due far sognare i tifosi che anche contro la Sampdoria risponderanno presente. Intanto hanno riacceso una speranza di nome Champions.
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