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rassegna stampa

Serie A, ripresa in sospeso

I medici sportivi dei club, pare guidati da Nanni del Bologna, sono tornati alla carica contro parte del protocollo. Ora sarà il premier Conte a decidere

Redazione

I positivi sono e restano un caso, scrive Emiliano Bernardini su Il Messaggero. O meglio sono il nodo più complicato da districare in vista della ripartenza del campionato. Che resta in bilico. Ieri gran parte della discussione tra il Comitato Tecnico Scientifico e la Figc (rappresentata dal presidente Gravina e dal prof. Zeppilli) sul protocollo è stata incentrata su questo punto. Come trattare un giocatore contagiato? Il governo punta sulla quarantena di tutta la squadra, la serie A, come da protocollo, vorrebbe invece trattare il calciatore in questione come un infortunato. Come accade in Germania.

La soluzione per andare avanti potrebbe essere quella di sposare le linee guida della Federazione dei medici sportivi. Il tema è spinoso e divide. Soprattutto i medici della serie A che, pare guidati da Nanni del Bologna, sono tornati alla carica contro parte del protocollo.

Qualcuno (Roma, Lazio e Juventus si sono dissociate e la Fiorentina non si è espressa) sono pronti a scrivere una lettera nella quale verrebbe anche attaccato anche il prof. Zeppilli. La questione è legata alla responsabilità civile che preoccupa i vari medici sociali. Tanto che nei giorni scorsi la Figc si era adoperata per stipulare un'assicurazione che salvaguardasse ulteriormente i medici proprio su questo aspetto. La verità è che c'è ancora caos. E per qualcuno sarebbe organizzato da chi soffia sul vento dello stop.

Ora sarà il premier Conte a decidere. E con ogni probabilità lo farà nel prossimo consiglio dei ministri in programma la prossima settimana.