Il volo è durato tre secondi. Uno. Due. Tre. E il pallone schioccato (o forse scioccato) da Patrik Schick è decollato dalla metà campo ed è atterrato dentro la porta della Scozia, scrive Benedetto Saccà su Il Messaggero. La notizia è semplice semplice e piove da Hampden Park. E cioè. Patrik Schick, maccerto, sì, l'ex giocatore (giocatore, poi...) della Roma, ha fatto un gol non bello, non stupendo, non fantastico ma: mostruosamente spet-ta-co-la-re. Ha tirato da casa sua, come si annota a Roma. Già autore della rete del vantaggio, Schick è lì a galleggiare nel cerchio del centrocampo. Uno scozzese tenta un tiraccio inspiegabile. Rimpallo. Pallone che vaga e supera distratto la linea mediana. È un istante. Schick si avventa. In un miliardesimo di secondo vede (non si sa come) o immagina, ipotizza, spera che il portiere scozzese è fuorissimo dalla porta. E tira col sinistro. Il pallone parte alto: effetto a uscire. Uno. Due. Tre secondi. Illumina lo stadio e piomba: in rete. Un capolavoro a forma di arcobaleno.
IL MESSAGGERO
Se il gol è Schick diventa una perla
Rete da centrocampo contro la Scozia. Ma a Roma non lo rimpiange nessuno
Con la Sampdoria fece innamorare mezza Europa e trequarti dell'Italia. La Juventus e la Roma lo cercavano e i giallorossi, per una cifra fantasmagorica tra prestito, riscatto e variegate cattedrali contrattuali, riuscirono a portarlo a Trigoria. L'avventura a Roma è stata, nella più caritatevole delle definizioni, imbarazzante. E tutti i romanisti ieri si saranno ricordati di uno sconvolgente gol invero scompostamente divorato da Schick contro la Juve a Torino nel dicembre del 2017.
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