rassegna stampa

Scudetto l’importanza di avere un bomber

(Il Messaggero – M.Caputi) I minuti finali, compresi quelli del recupero, hanno caratterizzato la domenica e segnato l’attuale classifica.

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(Il Messaggero - M.Caputi)I minuti finali, compresi quelli del recupero, hanno caratterizzato la domenica e segnato l’attuale classifica. Questione di tempo: la Juventus si esalta, la Roma si consola mentre l’Inter si deprime. Il tempo che, da sei turni, evidenzia il cammino arrembante della squadra di Conte, in coincidenza con le prime evidenti difficoltà di quella di Garcia. E, sempre per rimanere in tema, la netta differenza tra l’anonima prima ora di gioco e gli ultimi trenta minuti espressi dalla Roma, alla quale da troppo “tempo” gli arbitri non concedono quanto dovrebbero. Proprio per questo, già ieri, la società si è fatta sentire con i vertici arbitrali.

Risultati e prestazioni di queste quattordici giornate portano anche un’altra riflessione: l’importanza del bomber o di quello che un “tempo” era chiamato il centravanti. Chi ce l’ha se lo gode e ne trae benefici. Llorente è un valore che va oltre la rete di ieri sera, è un’arma in più rispetto agli ultimi due anni bianconeri, e può essere letale per l’esito del campionato. La Roma, in attesa di Destro, non ha questa carta da giocarsi, cerca strade diverse, stimolanti ma impegnative. La formazione giallorossa ha ottenuto i suoi successi attraverso il gioco garantito dall’alta qualità dei suoi singoli, per questo non può permettersi mai di abbassare il tasso tecnico in campo. Entrano Pjanic e Ljajic e si vede la differenza. Il Napoli il centravanti lo ha (Higuain) ma ne soffre l’astinenza, l’Inter, orfana di Milito, non ha la zampata vincente per chiudere le gare, la Lazio paga l’assenza prolungata di Klose e il Milan l’incostanza di Balotelli.

Il turno si completerà questa sera con due gare da non sottovalutare per gli equilibri del campionato. Si attendono infatti risposte concrete da Fiorentina, Lazio, Napoli e sul ruolo che dovranno recitare. Infine un’ultima considerazione: è un peccato che i tanti giovani in curva a Torino abbiamo voluto imitare con dei cori i cattivi esempi dei “grandi” e macchiare una gran bella iniziativa.