(Il Messaggero - R. Avantaggiato)Per fare luce sulla vicenda si è scomodata perfino l’Fbi. Sì, proprio il Federal Bureau americano, chiamato a indagare sulla presunta corruzione di un membro della Fifa, l’ex vicepresidente Jack Warner, in occasione dell’assegnazione dei mondiali del 2022 al Qatar. Una vicenda, quella che ha portato la coppa del mondo in un Paese climaticamente difficile, che è stata sin dall’inizio ”chiacchierata”, al punto da essere stata ribattezzata “Qatargate”. Ora, secondo alcune rivelazioni fatte dal giornale inglese Telegraph, ci sarebbe un’inchiesta americana in corso, che coinvolge l’ex vice presidente della Fifa, Jack Warner, politico di Trinidad e Tobago, sospettato di aver intascato una tangente di quasi due milioni di dollari da una compagnia del Qatar.
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Scandalo calcio, FBI in campo
(Il Messaggero – R. Avantaggiato) Per fare luce sulla vicenda si è scomodata perfino l’Fbi.
LE TANGENTI A versargliela, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano inglese, sarebbe stata una società controllata da qatariota Mohamed Bin Hamman, ex membro dell’esecutivo Fifa e già intenzionato a prendere il posto di Blatter. La tangente sarebbe stata versata in tre rate: la prima, di 1,2 milioni di dollari direttamente a Jack Warner; la seconda di 750 mila dollari a suo figlio e la terza, di altri 400 mila dollari, ad un suo dipendente. L’Fbi avrebbe già interrogato il figlio maggiore di Warner, che vive a Miami, e che avrebbe fornito la propria collaborazione.
I SERVIZI PROFESSIONALI A sostegno delle forti accuse, il Telegraph cita un documento del 2010 in suo possesso, che proverebbe il passaggio dei soldi fra la società di Bin Hamman e Werner per « i servizi professionali forniti tra il 2005 e il 2010». L’Fbi è stata investita della vicenda perché il passaggio dei soldi sarebbe avvenuto attraverso una banca di New York. Jack Warner, vicepresidente della Fifa per 14 anni, si è dimesso dalla carica nel giugno del 2011, dopo che su di lui si erano accentrate le ombre del pagamento di alcune tangenti ad alcuni membri della federazione caraibica per conto dello stesso Bin Hamman.
SCELTA CONTROVERSA La scelta di assegnare i mondiali al Qatar è sicuramente tra le più controverse di sempre. Non soltanto per i problemi climatici che si riscontreranno nel Golfo Persico (c’è sempre in piedi l’ipotesi di far giocare il mondiale in inverno)ma anche per il polverone che si è levato al momento della scelta. Al punto che France Football ha chiesto la revoca dell’assegnazione del Mondiale, sostenendo l’ipotesi di una compravendita di voti. Quattro anni fa, l’esecutivo della Fifa premiò la candidatura qatariota con 14 voti su 22, superando quelle di Stati Uniti, Australia,Giappone e Corea del Sud.
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