Dal Napoli dei “titolarissimi” a una Juve in cui l’unico punto fermo è Cristiano Ronaldo. L’evoluzione tecnica dell’ultimo anno ha portato Maurizio Sarri a ribaltare i suoi dogmi e rivedere la gestione delle risorse, in funzione di una rosa troppo profonda e di qualità per puntare sempre sugli stessi, scrive Alberto Mauro su Il Messaggero.
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Sarri arriva all’Olimpico con undici certezze
Per la prima volta da quando è sulla panchina bianconera il tecnico potrebbe confermare la stessa formazione titolare per il secondo match consecutivo
"Mi dicono che sono uno che non cambia mai, ma le rotazioni diventano naturali quando si gioca ogni tre giorni - spiega Sarri alla vigilia -. A Napoli era determinante avere una continuità di formazione. Mentre al Chelsea e alla Juve posso fare in altro modo, è una logica conseguenza di una situazione diversa".
Stavolta per la prima volta da quando è sulla panchina bianconera Sarri potrebbe confermare la stessa formazione titolare per il secondo match consecutivo, ma sarà un’altra sfida rispetto a quella contro il Cagliari. "La Roma è un’avversaria di livello elevatissimo, e mi aspettavo che Fonseca desse una bella impronta alla Roma, nonostante gli infortuni. Ha grandi giocatori tecnici e una squadra che strappa, fa allungare l’avversario con continui capovolgimenti: c’è il rischio di farsi spaccare in due".
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