Sancho no, anzi si: Trigoria a due binari. Il club frena, l’allenatore ci spera

Se è una strategia di comunicazione, ad oggi - nessuno se la prenda a male dalle parti di Trigoria - è poco comprensibile. A meno che non si voglia tornare al bastone e alla carota, metafora che le nostre nonne utilizzavano per farci capire come funzionava il mondo. Prima della partita, il ds Massara - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - risponde così ad una domanda sull'esterno inglese: "Al momento rimane una suggestione perché non mi pare che ci siano le condizioni e soprattutto le motivazioni per portare avanti la trattativa". Ai microfoni della Rai, nel post-gara, quando a Gasperini viene tracciato un quadro del mercato nel quale e si asserisce che Sancho ha rifiutato la Roma, il tecnico con il solito garbo che lo contraddistingue sottolinea: "Tutto giusto meno che Sancho ha rifiutato la Roma’’. Chi invece alla Roma c'è e sabato ha fatto capire di essere un elemento imprescindibile è Koné. Poi, che nel calcio moderno nessuno sia incedibile, è un'amara verità alla quale purtroppo, con il passare degli anni, ci siamo arresi.  Gli manca sempre il tiro, quello sì, ma c'è da scommettere che prima o poi, con Gasp ad allenarlo, affinerà anche questa caratteristica. E mettendo anche in preventivo la peggiore delle ipotesi, quella del sacrificio sull'altare delle plusvalenze che la Roma inevitabilmente sarà chiamata a fare a fine stagione, non va dimenticato che dopo un anno con questo allenatore e la vetrina dei mondiali, quello che oggi vale 40 magari a giugno, vista anche la giovane età, potrebbe costare di più. E se Sancho non è proprio possibile va preso allora un profilo dello stesso valore. Magari potenziale come Dominguez del Bologna, che l'altra sera la partita all'Olimpico l'ha vista dalla panchina.