Tutto sbagliato e tutto dall'inizio. Ieri sera dopo dodici minuti la Roma è già sotto di due gol. Ma come: il Bate non era modesto, non era la peggior squadra del girone? Si diceva così, evidenzia Mimmo Ferretti su Il Messaggero, ma forse nessuno, in primis quelli dello staff di Rudi Garcia, avevano capito bene la faccenda.
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Rudi e il suo staff, troppi errori da dilettanti
In una manciata di minuti la Roma si è rimangiata tutta la dote ottenuta contro il Barcellona. Parlare di figuraccia è perfino riduttivo, e nessuno può, deve passarla liscia
Bucati in difesa con una facilità irrisoria, a disagio sistematico contro gli uno-due da scuola calcio, i giallorossi hanno vissuto un vero incubo. Prima un gol da polli e poi una super papera di Szczesny (proprio lui...) per il doppio vantaggio dei padroni di casa. In una manciata di minuti la Roma si è rimangiata tutta la dote ottenuta contro il Barcellona. Partita (o Champions?) compromessa appena cominciata o quasi.
Gli errori individuali ci sono stati e hanno pesato sul risultato, ma la domanda, inquietante, è la seguente: chi aveva studiato (eufemismo...) il Bate? Garcia ha due vice, Fichaux e Bompard, e due video-match analyst, Beccaccioli e Fioranelli, incaricati di individuare i punti deboli delle squadre avversarie. Possibile che nessuno (cinque stipendiati, in totale) si sia accorto che il Bate giocava (gioca...) in quel modo, cioè a tutta velocità, sfruttando al massimo le corsie laterali e puntando dritto verso la porta del nemico? E così Garcia ha schierato una Roma tatticamente sballata, in balìa costante degli scatenati bielorussi. Poi l’ha corretta, e le cose nella ripresa sono andate come dovevano andare fin dall’inizio.
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