(Il Messaggero - U.Trani)- «Io sono più ambizioso di tutti: non parlo di scudetto per non mettere troppa pressione alla squadra». Rudi Garcia si presenta a Milano per la seconda volta in poco più di due mesi e rilancia la candidatura della Roma, non più prima come il 5 ottobre, quando superò a San Siro l’Inter di Mazzarri, ma seconda, imbattuta e comunque sempre in lotta per il titolo. «Sappiamo che sarà dura contro il Milan. Noi, però, vogliamo vincere». Per non uscire dalla scia della Juve capolista, da ieri a più 6.
rassegna stampa
Rudi a testa alta: conta solo vincere
(Il Messaggero – U.Trani) – «Io sono più ambizioso di tutti: non parlo di scudetto per non mettere troppa pressione alla squadra». Rudi Garcia si presenta a Milano per la seconda volta in poco più di due mesi e rilancia la...
ROSSONERI DOPPIATI
Massimiliano Allegri garantisce di non aver rimpianti e di essere felice di essere rimasto fedele, la scorsa estate, al club rossonero. Per la verità aveva deciso di assumere la guida di quella che considera la formazione migliore del nostro torneo, soprattutto quella più attrezzata guardando al futuro. Il suo ripensamento, dopo l’accordo trovato con Sabatini e Massara, ha permesso alla Roma di andare a Lille e convincere il francese di Nemours. Mai scelta di ripiego è stata tanto indovinata. Perché Garcia guarda dall’alto l’ex candidato numero uno della società giallorossa. Non solo per la striscia record delle 10 vittorie di fila, per il primato delle 15 gare consecutive senza sconfitte e per la migliore difesa d’Europa. Il paragone con il rivale è lì davanti agli occhi di tutti: 19 punti di distacco in classifica. Il Milan si è chiamato presto fuori dal campionato, aggrappandosi con la forza della disperazione all’Europa. [...]
POCA SCELTA
Se Allegri limita i convocati a 21 (fuori in sei: Amelia, Abate, Silvestre, Birsa, El Shaarawy e Robinho), Garcia fa il solito pieno di 23, chiamando per la prima volta il centrocampista diciottenne Mazzitelli. Ma ha assenti in tutti i settori: a casa gli infortunati Balzaretti, Caprari e Borriello, più lo squalificato Pjanic. Così quarta gara di fila per Dodò, spazio a Bradley, prima alternativa per i tre mediani, e valutazione con il bilancino per allestire il tridente. «Nè Totti nè Destro hanno nelle gambe una partita intera» chiarisce Garcia. «Con Francesco, siamo più forti. Per noi è meglio con il capitano» ammette Rudi che la pensa come Allegri e i rossoneri. «Non sta al cento per cento. È normale. Ma ha fatto una settimana di allenamento intera, mentre per l’ultima gara non era il caso. Ora sembra più pronto per aiutare la squadra e per dare il meglio di sè».
La tentazione è grande, con Ljajic in stand by. Il francese, invece, non drammatizza per la squalifica di Pjanic: «Io penso sempre positivo. Quando manca un giocatore, tocca a un altro. Perderemo qualcosa dal punto di vista tecnico, ma entrerà un calciatore che ci darà di più a livello fisico». Non dà peso ai cinque diffidati Maicon, De Rossi, Strootman, Florenzi e Ljajic. «Non si possono fare quindici gare senza sconfitte con undici giocatori: vuol dire che chiunque è entrato ha fatto bene. Conta la squadra più dei singoli. Per me non cambia niente e nemmeno per i calciatori: nessuno di noi pensa alle possibili squalifiche». «Penso al Milan, non alle altre». Garcia chiede concentrazione sul presente. «Con la Fiorentina abbiamo fatto un passo avanti sul piano matematico. Ma è solo uno. Ne dobbiamo fare subito un altro. Oltre alla Juve ci sono pure il Napoli, l’Inter e la Fiorentina. Va bene se i miei calciatori credono nello scudetto. Noi vogliamo il massimo, per arrivare il più in alto possibile[...]».
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