rassegna stampa

Roma, vittoria in serbo

I giallorossi, sotto gli occhi di Totti, partono con un successo in casa dell’Atalanta: decisiva una punizione al veleno di Kolarov nel primo tempo

Redazione

La Roma non è più in vacanza e torna da Bergamo con 3 punti sofferti, ma preziosi.  Dopo le critiche incassate dentro e fuori Trigoria per l’imprevista sbandata nell’amichevole di Vigo, questo successo è soprattutto di Di Francesco, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Un tiro, tra l’altro su punizione, e un gol.

Si parte con Strootman, De Rossi e Nainggolan titolari che, a quanto pare, sono adatti pure a questo 4-3-3. E addirittura, udite udite, non è scritto da nessuna parte che con la difesa alta è scontato prendere gol.

Ovvio che c’è da registrare l’assetto. Improvvisamente non efficace davanti. Dove Salah ha lasciato il vuoto come reti e chance. Va riempito. L’esterno alto è fondamentale. Va preso al volo. Insieme al centrale difensivo: meglio ribadirlo dopo la convincente prestazione di Jesus accanto a Manolas.

La Roma, rispetto all'anno scorso, è più debole nella rosa. Ma, come nelle migliore famiglie, usa il periodo estivo per studiare e farsi trovare preparata.  Di Francesco, con il suo 4-3-3, chiede la massima applicazione agli interpreti per il debutto in questo torneo. E non può lamentarsi.  Il comportamento da squadra funziona quasi esclusivamente quando c’è da difendersi. La Roma è compatta e concentrata. Ma, quando deve comandare il match, diventa scolastica, cioè si dedica a controllare i suoi piccoli passi verso l’apprendimento del nuovo sistema di gioco. Mancano ancora le verticalizzazioni che caratterizzano il calcio di Di Francesco. E quelle giocate in velocità essenziali per lasciare il segno con il 4-3-3. Non è un caso che il vantaggio si materializzi da fermo. Dopo l’intervallo quando l’Atalanta, per cercare il pari, si è sbilanciata, l’atteggiamento giallorosso non è cambiato: la solidità non è stata mai messa in discussione (solo nell’assalto finale, con Manolas terzino destro dopo l’infortunio di Peres), ma non è cresciuta la pericolosità in attacco. Nella ripresa nessuna conclusione. Nel finale l’assedio c’è, ma l’unica chance è il palo rocambolesco colpito da Ilicic. La difesa tiene fino al tramonto. E al successo.