rassegna stampa

Roma, un girone di vite

LaPresse

La sconfitta dell’andata aprì la crisi e decretò la fine del 4-3-3. Oggi la squadra punta sui principi che all’epoca vennero rifiutati

Redazione

La sconfitta devastante, una prima ipotesi di esonero e crisi aperta sulla via Emilia; il gol di Santander ha messo a terra la povera squadra di Di Francesco, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Era il 23 settembre scorso, faceva caldo al Dall'Ara di Bologna. Era il giorno del disgusted di Pallotta. Era il giorno del ritorno a Roma in pullman e del ritiro riflessivo/puntivo, e del "se non si batte il Frosinone, contro la Lazio ci sarà un altro allenatore".Tempo di primi ultimatum, dunque.

Era l'ultimo affaccio del 4-3-3, il modulo che non s'aveva da fare, perché non c'erano le mezze ali, ma tanti trequartisti nuovi e futuribili. Ma domani, guarda caso, si fa 4-3-3 proprio con quelle mezze ali di Bologna, ovvero Pellegrini e Cristante, mentre il centrale potrebbe cambiare in questa occasione, da De Rossi a Nzonzi.

E' passato un girone, ci sono state altre crisi, come col Bologna e anche peggio (vedi 7-1 contro la Fiorentina), ma oggi quella di Eusebio sembra una squadra più consapevole, più logica.

Nel frattempo c'è uno Zaniolo in più, che sa dare una grossa mano da mezz'ala e da esterno alto. Nel frattempo, i vari Pellegrini e Cristante tornano a fare quello che hanno sempre fatto, i centrocampisti, uno con un po' di qualità in più, l'altro con più agonismo, più corsa. Il 4-3-3 era diventato il problema ora sembra la soluzione.

Prima erano tutti scarsi, ora si contano i soldi che potrebbero entrare in caso di cessioni dei vari gioiellini. Da Bologna al Bologna, passano i mesi ma sembrano secoli. L'equilibrio è altrove. La Roma deve porre fine all'emorragia di punti persi (13 su 24 disponibili) con le piccole. E se è vero che la Roma che vedremo domani sarà molto diversa da quella vista a Bologna, è vero pure che la squadra emiliana sembra aver ritrovato - dopo il cambio di allenatore - una nuova strada per la salvezza.