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Il Messaggero

Roma tra sogni e limiti, vero o falso nove, la porta è un miraggio

Roma tra sogni e limiti, vero o falso nove, la porta è un miraggio - immagine 1
Serve un uomo-gol. I giallorossi hanno il nono attacco della serie A. Per gennaio il club ha garantito almeno un rinforzo
Redazione

Il problema è macroscopico. E averlo nascosto fino ad ora, grazie al genio di Gasperini e alla disponibilità del gruppo, è solo un merito. Virtù che però si trasforma in un boomerang quando si alza l'asticella. Perché non può essere un caso se la Roma contro Inter, Milan e Napoli abbia sempre perso. E lo abbia fatto, soprattutto non segnando. Il gol perduto a Trigoria, fa rima con la mancanza di un centravanti. I paragoni - scrive Stefano Carina su Il Messaggero - sono sempre antipatici e sanno tanto di boomer ma la differenza è tutta qui. Perché la disponibilità e la tenacia di Baldanzi, che ieri non sapeva cosa rispondere quando ai canali del club gli hanno chiesto del perché la Roma non riesca a vincere con le big, può funzionare con Cremonese e Udinese; Dybala può regalare l'illusione di tornare ai fasti di Palermo come punta centrale a Reggio Emilia ma se poi anche Gasp, nel post Midtjylland si lascia andare ad una riflessione a voce alta - "Falso nove? È anche una necessità". Serve l'uomo gol Che non è Ferguson. Poteva esserlo Dovbyk ma ora è ai box e non è che sinora abbia fatto molto per confermarlo. Questo campionato così anomalo, senza padroni, va sfruttato. I numeri non mentono (quasi) mai e le 15 reti in 13 gare (nono attacco della serie A), alla media di 1,15 a partita, sono troppo poche anche per ambire a un posto in Cham-pions, reale traguardo stagionale del club. Gasperini va quindi aiutato e ascoltato. Se a gennaio chiede Zirkzee, va preso Zirkzee. Se chiede Tel, va preso Tel. Perché sono entrambe due operazioni in prestito e l'esborso di oggi equivale alla Champions di domani.