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Il Messaggero

Roma solida, ma l’attacco non sfonda

Getty images

La difesa cresce ma davanti si crea ancora troppo poco

Redazione

Pronti e via, Mkhitaryan ha la fascia da capitano, onore a lui: quel pezzo di stoffa su quella maglia ha sempre un suo perché, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Ma questo, di perché, ce ne regala un altro: Mourinho, contro il Siviglia, nella sesta amichevole estiva (sempre a Faro, in Portogallo, dove la squadra sta svolgendo la seconda parte del ritiro), sceglie inizialmente una Roma B e l'armeno guida il gruppo di alcuni ragazzi che guardano al futuro con gli occhi gonfi di speranza e di altri che qualche campionato sulle spalle già ce l'hanno e sperano in un posto al sole in giallorosso, come Reynolds o El Shaarawy, tanto per fare degli esempi. I big riposano, entreranno nella ripresa, per un bel pezzo di match, senza cambiare il risultato. Zero a zero era e zero a zero è rimasto. Si fa fiato, si affina qualche meccanismo e si prova qualche giovanotto. E' una Roma meno di carattere, questo per via degli interpreti, più freschi e meno tosti. Ma lo spartito tattico mourinhiano è lo stesso: difesa attenta e fiammate improvvise, pochi preziosismi. Praticità, stop, in avanti manca un po' di fantasia. I due centrali ospitano spesso un mediano in fase di impostazione, i terzini si alzano molto e il trequartista va spesso ad affiancare la prima punta, in questo caso Mayoral (che a differenza di Dzeko partecipa meno alla manovra), che Micky, ElSha e Perez cercano di lasciarlo il meno possibile da solo. Un po' più di Roma vera nella ripresa, con Rui Patricio, Pellegrini, Karsdorp e Diawara e via via con Dzeko e Zaniolo, la cui voglia di gol sveglia anche l'arbitro che addirittura consulta gli uomini Var per capire se Nicolò meriti o meno un rigore. Le prime sensazioni, anche se siamo davvero all'inizio, che Mourinho stia addestrando molto la difesa: le occasioni avversarie arrivano quasi sempre per errori individuali e non di reparto. Altra sensazione più o meno condivisa dai più: a centrocampo manca un leader. L'attacco è Dzeko e molto dipenderà dalla fantasia di Pellegrini, Micki e Zaniolo, che per ora ce la sta mettendo tutta per mettersi in mostra e per tornare ai vecchi fasti. Come la Roma.