La Roma si gioca l’accesso alla finale di Europa League. Mou ha le idee chiare: "Dobbiamo fare una gara straordinaria. Non mi interessa se i bookmakers ci danno come favoriti". Il re di coppe fiuta la sesta finale europea della sua carriera. Quando - scrive Stefano Carina su 'Il Messaggoero' - poi è arrivato all’ultimo ballo, ha sempre vinto, portandosi a casa il trofeo. Avrebbe preferito presentarsi con la squadra al meglio e invece i centravanti continuano a non segnare e due dei tre pilastri (Smalling e Dybala) saranno in panchina con un minutaggio ridotto nelle gambe: "Dobbiamo valutare quanto possano stare in campo: trenta, quaranta, cinquanta minuti, non lo so". Tradotto: di questi solo Wijnaldum ha chance di partire dal 1’ in una mediana a cinque, con Pellegrini seconda punta vicino a Tammy. Dietro Celik ha recuperato ed è in vantaggio su Zalewski.
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Roma, qui si fa la storia
La rete di Bove è il mattone con il quale costruire il ponte sino a Budapest. Mou però vola basso:"Noi vogliamo arrivare in finale ma non so però che verso prenderà la partita. Difficile da dire". Figuriamoci se è più semplice decifrare il suo futuro. José si chiude a riccio: "Non so nemmeno se andremo in finale e ne so molto meno sul mio futuro". Una non risposta che dice molto. Perché ci si dimentica sempre che José ha un altro anno di contratto. E continuare a prendere tempo non fa altro che generare incertezza. Il vecchio leone il graffio lo regala in extremis, legato al format della compezione che continua a non digerire: "Se non avessi l’ambizione di cercare di vincere la Coppa, potrei dire che l’abbiamo già vinta perché siamo gli unici fra i semifinalisti che hanno disputato solo l’Europa League".
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