La foto a colori di questo momento: Roma, 16 punti, quarta in classifica, quindi Champions centrata in pieno, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Nonostante Mou sia solo all'inizio del suo percorso in giallorosso. Posizione confortante per l'obiettivo dichiarato dal tecnico e non solo. Traguardo necessario per ricostruire un futuro di livello, per aggredire quel tempo di cui parlano Mou e i Friedkin, che ora sfugge ma servirà, se tutto si incastrerà per il meglio e non ci saranno ribaltoni, per tornare a competere per qualcosa di eclatante, e per alcuni aspetti, di nuovo. La Roma ha dimostrato di essere una squadra, ma non una rosa top, competitiva per i grandi traguardi. Ora è quarta e non ha ancora dato il meglio di sé, e questo è anche positivo: il potenziale, nei titolari, è in parte inesplorato. Il quarto posto non è un obiettivo semplice da raggiungere e quella foto è solo un'istantanea. Ma si può, si deve. Certo, i limiti della squadra li conosciamo e Mourinho li ha elencati in più di un'occasione. Di sicuro, al quarto posto, la Roma non ci arriva di certo con la prestazione (e gli uomini) vista in Norvegia, con quello spirito da gita fuori porta e con quella pochezza tecnica mostrata seppur in condizioni climatiche non favorevoli. La Roma l'altro ieri poteva sì perdere contro Spallettone, ma anche vincere. E lo stesso discorso vale per gli altri appuntamenti con le prime (non sempre) della classe: insomma, se la Roma fosse uscita con punti dalle sfide con Lazio e Juve, nessuno avrebbe gridato allo scandalo. La vera partita sbagliata è stata quella di Verona: giocata male, persa brutalmente, oltre naturalmente a quella di Bodo, ma non era la vera squadra di Mou. La Roma è quarta e non abbiamo nemmeno visto il miglior Abraham, che fino a ora non ha portato i gol che ci si aspettava: in tredici partite, quattro reti e due assist. Da qui a dicembre ci sono una serie di partite di un certo livello, che dovranno darci risposte sull'obiettivo: da domani con il Cagliari, fino allo scontro del 18 dicembre con l'Atalanta. In mezzo, Milan, Venezia prima della sosta, poi Genoa, Torino, Bologna, Inter, Spezia, Atalanta e Sampdoria. Dieci partite più le due di Conference con Bodo, Zorya e Cska. Il piano comincia ora.
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Roma, piano Champions
Mancano i gol di Abraham e Zaniolo non è ancora al top. La squadra giallorossa deve ancora dare il meglio
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