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rassegna stampa

Roma, Petrachi ora è fuori

LaPresse

Non è servita la mediazione dell’ad Fienga: il ds ha cercato lo scontro con Pallotta, che ha deciso di rimuoverlo dall’incarico

Redazione

Di fatto è la logica ed inevitabile conseguenza di quanto accaduto negli ultimi 10 giorni, scrive Stefano Carina su Il Messaggero.

Nonostante questo, la sospensione di Petrachi - annunciata ieri pomeriggio dal club con un tweet - rimane un fatto inedito e clamoroso.

Sospensione e non licenziamento. Il motivo vien da sé. Malgrado i rapporti tra le parti siano azzerati, licenziare avrebbe annullato anche la più remota possibilità di arrivare ad una transazione economica. Che la Roma invece continua a cercare, non essendo disposta a garantire 1,2 milioni a stagione sino al 2022.

E che il dirigente salentino (che ha già declinato una buonuscita offertagli lunedì) rifiuta, pronto ad adire le vie legali con una causa di lavoro per mobbing (del resto anche la società non ha ancora accantonato l'idea del licenziamento per giusta causa).

Con Petrachi, salta' il quarto direttore sportivo in 9 anni dopo Sabatini, Massara e Monchi. Ora il referente della squadra e di Fonseca - come scritto nel comunicato apparso sui canali social del club giallorosso - sarà sempre di più Fienga, anche se nei prossimi giorni ci sarà l'investitura formale di Morgan De Sanctis come nuovo ds. Da non escludere che questa promozione possa anche ridisegnare qualcosa nel settore giovanile con Bruno Conti (affiancato da D'Andrea) che vedrà esteso il suo raggio d'azione sino all'Under 18.

Domino di cariche che rilancia la figura di Baldini. In realtà - nonostante all'interno di Trigoria ci sia sempre stata la corsa a sminuire la sua incidenza, etichettandolo come mero consigliere del presidente' - già dalla conferenza di presentazione di Petrachi, si era capito che Franco continuava a pesare molto di più nelle strategie del club: "Sono stato contattato da Baldini" (che in passato aveva già indicato Sabatini e Monchi). E nonostante la volontà del dirigente salentino di mostrare al mondo la sua autonomia («Con Franco sono stato chiaro, così come lo sono stato con Pallotta: io non transigo su un discorso di scelte. La società mi deve dire possiamo o non possiamo fare questa spesa, ma sul discorso squisitamente tecnico sono io a prendere le decisioni») l'indipendenza è durata poco.

Già nella sessione estiva Mkhitaryan era farina del sacco dell'ex ds dell'era Franco Sensi. Tuttavia a differenza di quanto accaduto in passato, stavolta Petrachi ha fatto quasi tutto da solo per arrivare a questa frattura insanabile.