rassegna stampa

Roma, Pallotta contro Monchi

La crisi avanza, Di Francesco resta in bilico: presidente e ds divisi sulla strategia. Lo spagnolo vuole tenere Eusebio, Jim e Baldini cercano l’erede. Spunta Donadoni

Redazione

Avanti con Di Francesco: il messaggio che arriva da Trigoria è scontato, non essendoci al momento l’exit strategy, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

Tra le varie anime del club che, come spesso è accaduto in passato, non sono in sintonia sul sostituto da ingaggiare in corsa. Manca quindi il candidato unico e, di conseguenza, conviene per ora non intervenire, anche se l’attuale allenatore sa di essere all’ultima chiamata. Fiducia a ore. Le prime 72 scadono dopo la gara di domani sera all’Olimpico.

Di Francesco, insomma, non ha la certezza di resistere a lungo sulla panchina giallorossa. Naviga a vista, di partita in partita. In caso di vittoria contro il Frosinone, ecco altre 72 ore (scarse) a sua disposizione: sarebbe confermato fino al derby di sabato pomeriggio. Da non perdere, per arrivare al match di Champions contro il Viktoria Plzen di martedì 2 ottobre. Si andrà avanti così fino a sabato 6 contro l’Empoli. Perché poi Pallotta, nella sosta per gli impegni delle nazionali, prenderà la decisione definitiva.

Monchi è deluso dal rendimento di qualche titolare e ne ha parlato con l’allenatore. Che, però, deve scegliere la rotta per uscire dalla tempesta. Senza ripensamenti e cambiamenti. È il consiglio girato da Monchi a Di Francesco. Anche perché il ds, nei colloqui individuali dei giorni scorsi, ha preso atto del desiderio dei giocatori: continuità nel sistema di gioco e nella formazione. Il tecnico, invece, è amareggiato per il black out dei senatori: scena muta, giovedì scorso, nella riunione allargata solo a loro. Avrebbe voluto conoscere il loro parere: sono rimasti allineati e coperti.

Dzeko è il più inquieto. Non ha condiviso il ridimensionamento estivo, con le partenze eccellenti: avrebbe voluto che l’allenatore si mettesse di traverso, senza farsi condizionare dal rinnovo di contratto appena firmato. Il pensiero di Dzeko è condiviso da altri big. Che gli vanno dietro. Il nervosismo, comunque, monta. Discussioni se ne vedono ormai in ogni match, l’ultima nel tunnel del Dall’Ara. Anche Di Francesco ha urlato spesso in partita.

Baldini già macina sostituti di DiFra. Nella lista dei disponibili, con Paulo Sousa (il Tianjin Quanjian lo libera, ma con robusta penale da pagare) e Blanc, ecco che prende quota Donadoni, contrario per ora ad allenare il Giappone e favorevole all’avventura in Cina: piace alla proprietà. Aziendalista come lui ce ne sono pochi. Montella figura nell’elenco. E Conte rimane alla finestra. Con vista sul futuro.