Il futuro della Roma rimane ancora in stand by, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Senza la partecipazione alla Champions, ogni investimento va pesato più che negli ultimi anni (possibile pure la rinuncia alla squadra B). Come il monte ingaggi: l'attuale diventerebbe improponibile. Di conseguenza qualche big uscirebbe dalla rosa. La priorità di Pallotta, però, è il completamento dell'organigramma della società, nominando il nuovo ds (Petrachi sfida Massara). Perché con il successore di Monchi, sempre ascoltando il suggeritore Baldini, il presidente deve individuare l'erede di Ranieri.
rassegna stampa
Roma, ostacoli tecnici
Sarri, Conte e Gasperini osservati speciali, il club ha le idee chiare ma non la disponibilità degli allenatori. Pallotta insiste per prendere una guida di "primo livello" ma già conosce le perplessità degli interlocutori
Le idee sono chiare e anche intriganti. Le certezze, invece, mancano. Oggi, e non c'è da stupirsi, è più facile arrivare alla scelta del nuovo allenatore che alla disponibilità dello stesso. Così, passando da Sarri a Gasperini e tenendo in corsa Conte, non va dato per scontato il sì dell'eventuale interlocutore.
Il Grande Rebus è sulla scrivania di Pallotta. Che, a quanto pare, è stato già relazionato sui contatti avuti con gli interessati. Baldini è quello che lo tiene informato sul rapporto di Sarri con il Chelsea. L'allenatore è ormai in bilico, addirittura i tifosi vogliono disertare Stamford Bridge e vendere gli abbonamenti delle ultime gare dei Blues. Ma Sarri non è più convinto, come fece capire due anni fa a Baldini, di trasferisi a Trigoria. Al Napoli avrebbe voluto soprattutto Manolas e Dzeko (anche El Shaarawy, per la verità). Adesso è stato pre-allertato: il difensore e il centravanti non sono sicuri di restare qui.
Il tecnico è stato ultimamente chiamato anche dalla Fiorentina. Non si è, però, ancora impegnato con nessuno. La doppia pista italiana è, dunque, il suo piano B. In questo senso è più semplice puntare su Gasperini che, pur essendo sotto contratto con l'Atalanta fino al 2021, avrebbe avuto la garanzia da Percassi di potersi liberare nel caso fosse chiamato da un grande club.
Conte, amico di Petrachi, è l'allenatore di "alto profilo" indicato da Pallotta nel comunicato di lunedì. Non ha nemmeno avuto la necessità di nominarlo. E ha fatto bene. Non è l'ingaggio a frenare la trattativa, quanto l'ambizione dell'ex ct azzurro (ieri prima udienza della causa con il Chelsea: 9 milioni in ballo). Che, pur essendo nel mirino del Tottenham più che dello United, è diventato ultimamente frequentatore di salotti, ristoranti e alberghi meneghini. L'Inter e Marotta sono nel suo destino. Come lo è stato fino a novembre il Milan. La Juve, per l'eventuale ritorno, resta il sogno. Simile a quello della Roma. Che può solo rimanere alla finestra. Non si sa mai.
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