«Sono stanco di arrivare secondo». Non l’avesse mai detto: Luciano Spalletti, dopo il pari contro il Bologna, rischia di arrivare terzo. Guardando come e da dove ha preso la Roma, sarebbe un signor risultato. Con lui in panchina, a parte la sconfitta con la Juventus, la squadra ha sempre vinto, nove volte, e pareggiato solo in tre occasioni, Verona, Inter e Bologna. E proprio il punticino contro i rossoblù rischia di rimettere in discussione tutto.
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Roma, operazione secondo posto
L’occasione, forse quella decisiva, ci sarà proprio nella prossima giornata, nella quale la Roma va a trovare l’Atalanta (priva di de Roon e Cigarini), mentre il Napoli tenta la scalata a San Siro contro l’Inter
Come riportato nell'edizione odierna de "Il Messaggero", l’occasione, forse quella decisiva, ci sarà proprio nella prossima giornata, nella quale la Roma va a trovare l’Atalanta (priva di de Roon e Cigarini), mentre il Napoli tenta la scalata a San Siro contro l’Inter. Lo scontro diretto avrà senso solo se le distanze saranno più corte.
Spalletti ha ricostruito un gruppo, nella testa e nelle gambe. La squadra è più convinta di se stessa e gioca molto aperta. C’è un problema che ancora non è stato risolto, quello dei gol presi. La stranezza è vedere la Roma difendere meglio rispetto all’ultima fase Garcia, ma quanto a gol incassati siamo più o meno lì. Quasi una tassa pagata, dalla prima con il Verona all’ultima con il Bologna, Undici gol in totale, mai più di uno a partita, però.
Il secondo tempo contro il Bologna ha riconsegnato a Spalletti un Totti vero, capace di incidere con le sue giocate. Questo, forse, non condizionerà il suo futuro, perché la società ha fatto capire che il contratto non verrà rinnovato. Ma non si sa mai, perché forse, a Boston avranno capito che poi così finito, Francesco, non è. E un anno in più non farà male a nessuno.
(A. Angeloni)
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