Il 3° posto, ritrovato dalla Roma con l’exploit di sabato al San Paolo, va blindato e conservato in questo weekend,come scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Roma, non ti resta che essere Schick
L’attaccante ceco guida l’assalto al Torino per confermare il 3° posto
Non bisogna guardare avanti, ma nemmeno dietro. Perché questa sfida, nonostante il Torino si presenti in emergenza e con il peso di 2 ko di fila, sarà sicuramente differente da quella contro il Napoli. Di Francesco lo sa, essendosi già scottato in passato contro il collega, e non vuole farsi trovare impreparato. Tra l’altro, pur insistendo sul 4-3-3, cambierà, con l’atteggiamento, anche la formazione di partenza. Dentro Jesus, in mezzo alla difesa, e Schick, da centravanti, rispettivamente per gli squalificati Fazio e Dzeko. In più, da esterno alto a sinistra, spazio a El Shaarawy e non a Perotti, con Under confermato a destra, come accade da 9 gare. Recuperato e abile, invece, De Rossi per il centrocampo affidato ai big.
La rotazione, dunque, è come se non ci fosse: obbligati 2 cambi su 3. Perché Di Francesco non dimentica la sbandata contro il Torino nell’ottavo di Coppa Italia: dopo il successo contro il Cagliari, si presentò contro i granata, all’epoca ancora allenati da Mihajlovic, con 10 giocatori diversi. Quel ko costò l’eliminazione dal torneo.
La Roma, almeno in campionato, ha raccolto più punti fuori (28) che in casa (25), dove ha anche giocato una gara in più. Ha, dunque, messo a rischio la zona Champions nel suo stadio. E la frenata è diventata preoccupante proprio dopo la sconfitta contro il Torino.
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