Niente da fare, la Roma non vince più. Il digiuno casalingo continua: sono passati due mesi dall'ultimo successo in campionato all'Olimpico, il 30 novembre contro l'Inter. L'1 a 1 contro l'Empoli, risultato che fa infuriare i tifosi giallorossi, diventa il quarto pari di fila. Proprio come accadde a fine 2013. Anche in quel caso la Juve prese il largo. Ora è a più 6 e nel pomeriggio, a Udine, può addirittura scappare. Le assenze di Castan, De Rossi, Strootman e Gervinho senz'altro pesano. Ma incide di più la cessione di Destro prima dello sbarco dei due nuovi attaccanti Doumbia e Ibarbo. Errore imperdonabile nel pieno della corsa scudetto.
rassegna stampa
La Roma non sa più come si vince
La linea arretrata è fragile e insicura. In avanti tocchetti al limite dell'area e, come al solito, niente tiri. Il pubblico disapprova.
IMPAURITI E LEZIOSI - Non basta Keita a risollevare i giallorossi che, per la quarta partita di fila, chiudono la prima parte in svantaggio. L’approccio è di nuovo fasullo. Lo dimostrano le reti subite nei primi 45 minuti: 12 su 16. Garcia, con il gruppo incompleto, si affida ai senatori: oltre al regista, appena tornato dall'Africa, parte titolare pure Maicon, con Florenzi inizialmente in panchina. Davanti i giocatori sono contati: con Totti, nel tridente, confermati Iturbe e Ljajic. L'Empoli, dopo la discussa sconfitta in Coppa Italia del 20 gennaio, si presenta in campionato con i migliori. Il 4-3-1-2 di Sarri manda subito in tilt i giallorossi che faticano contro avversari tatticamente più pronti e si spaventano per le continue ripartenze di Maccarone, Saponara e Pucciarelli. Totti non è in serata, Ljajic, vivace e continuo, non è concreto e Iturbe, bravo quando riparte, si arrende a metà tempo, dopo un contrasto con Hysaj, per una distorsione al ginocchio e alla caviglia. Entra Florenzi, ma l'efficacia offensiva non migliora. Anzi. Tocchetti al limite dell'area e, come al solito, niente tiri. Il pubblico disapprova.
CONTROPIEDE FATALE - La linea arretrata della Roma è fragile e insicura. Sbandano sui lati Maicon e Holebas, Yanga Mbiwa imposta a fatica e Manolas resiste fin che può. L'Empoli, organizzato in difesa e con Valdifiori a dettare i tempi a centrocampo, si prende l'iniziativa e non la lascia più fino all'intervallo. E passa in vantaggio con un'azione simile a quella del pari di Verdi in Coppa Italia: lancio dalla difesa per andare a dama. Sulla verticalizzazione di Hysay, Maicon tiene in gioco Saponara che, entrato in area, subisce la carica di Manolas. Rosso per il difensore e rigore trasformato da Maccarone. Garcia fa uscire Totti: in campo Astori, per restare a galla. A fine recupero Saponara, ammonito 5 minuti prima per un'entrata su Nainggolan, riceve il secondo giallo dall'arbitro Russo per un tocco sul pallone, spalla-braccio, in area giallorossa. Parità numerica, ma fischi della gente.
RABBIA E CONFUSIONE - La Roma, per la quarta gara consecutiva di campionato, non fa centro nel primo tempo. Ma trova almeno la forza per andare all'assalto all'inizio della ripresa. Il pari di Maicon, sinistro felpato su appoggio di Pjanic, riporta un po’ di entusiasmo in tribuna. E in campo. Entra Zielinski per Maccarone: l'Empoli, a quanto pare, non si preoccupa. Astori prende la traversa. girata di testa su corner di Pjanic, e Pucciarelli chiede il rigore per la gomitata di Yanga Mbiwa. Pjanic colpisce Mario Rui e ora rischia la prova tv: Sarri si arrabbia e Russo lo caccia. I giallorossi non sono più lucidi, Florenzi ha la lingua di fuori e Maicon perde palloni e contrasti. Gli avversari corrono di più. Garcia gioca la carta della disperazione: il primavera Verde per lo sfinito Maicon. Ha solo il diciottenne in panchina. Destro oggi giocherà con il Milan e i due sostituti, acquistati prima del weekend, ancora non sono qui. Non c'è, dunque, da stupirsi per il quarto pareggio casalingo di fila. Nè per i 7 punti in meno rispetto al campionato scorso.
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