rassegna stampa

Roma modello Barça

(Il Messaggero – U.Trani) – «Con il Milan abbiamo già giocato due volte in questa stagione ma registreremo la gara con la Roma. Per analizzarla».

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - «Con il Milan abbiamo già giocato due volte in questa stagione ma registreremo la gara con la Roma. Per analizzarla».

La frase è del catalano Pep Guardiola, ex giocatore della Roma e allenatore del Barça che mercoledì affronterà il Milan nell’andata dei quarti di Champions. Parole normali, di routine: è scontato seguire una squadra da affrontare dopo qualche giorno in coppa. Nella circostanza, però, sono più pesanti. Soprattutto per Luis Enrique che, arrivando proprio dalla Masia del club blaugrana, ha già ricevuto un compito davvero terribile, trasferire l’idea barcelonista a Trigoria. E come se non bastasse, eccolo ritrovarsi, per una volta e indirettamente, anche cavia. Del suo amico e collega, di alcuni calciatori che ha allenato nella formazione di Segunda Division e preparato per entrare nel gruppo campione del mondo. Milan-Roma, ore 18 a San Siro, è la sfida che porta alla Champions.

Obiettivo primario dei due club: i rossoneri che vogliono eliminare i detentori del trofeo, i giallorossi che puntano al terzo posto, l’unico disponibile per giocare la prossima edizione della coppa continentale. Ma è anche la partita di chi il risultato lo conquista passando per il gioco. Massimiliano Allegri non sarebbe mai stato preso da Silvio Berlusconi se non avesse avuto l’identikit del tecnico che dà un’impronta propositiva alla sua squadra. L’allenatore rossonero, per personalità, è riuscito anche a fare subito di testa sua senza scendere a compromessi con il presidente ex premier. Guarda caso caratterialmente somiglia a Luis Enrique, testardo e coerente nel portare avanti il suo sistema di gioco, con i terzini che sono ali sempre a disposizione delle tre punte. Franco Baldini lo ha scelto perché i suoi metodi sono in linea con i paletti imposti dal fair play finanziario: largo ai giovani, meglio ancora se cresciuti in casa, per proporre il calcio unico del Barça. [...]

La Roma che si vorrebbe ispirare al Barcellona è, invece, proprio in scia del Milan. Non in classifica, lontana 16 punti, sesta contro prima. Nelle statistiche sull’atteggiamento offensivo: rossoneri in testa nel possesso palla e nella supremazia territoriale, giallorossi subito dietro e di pochi secondi. La squadra di Allegri è leader anche della precisione, nei passaggi riusciti, quella di Lucho è terza (in mezzo la Juve di Conte). Giocano entrambi all’attacco, ma è il reparto avanzato, senza nessuna punta in doppia cifra, a penalizzare l’asturiano. Se il collega ha il migliore della serie A con 57 reti, Luis Enrique con 45 gol in 32 gare (coppe comprese) ha la media più bassa dele ultime 10 stagioni della Roma (con Capello, l’anno dopo lo scudetto, fece peggio).[...]