Il salto in alto della Roma: con il 2° successo consecutivo, 5-2 contro il Benevento all'Olimpico, raggiunge l'Inter in classifica. E con 7 punti si mette in scia del gruppo delle 6 migliori per partecipare alla corsa Champions, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.
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Roma, manita alla spagnola
Cinquina al Benevento e tre punti i giallorossi restano in scia del gruppo delle sei migliori per partecipare alla corsa Champions
La notte passata davanti a Dan e Ryan Friedkin potrebbe diventare quella della svolta: si esaltano i big giallorossi. Decisivi Pedro e Mkhitaryan. E soprattutto Dzeko che ritrova gol (doppietta) e sorriso.
Fonseca, tornando indietro di 3 mesi e mezzo, va a dama riproponendo il 4-2-3-1 che rimane il suo sistema di gioco preferito. Entra Cristante, partner di Veretout a centrocampo, con Pellegrini che va a fare il trequartista dietro a Dzeko. Sulle fasce gli altri senatori del tridente, Pedro a destra e Mkhitaryan. Il trio di big farà subito la differenza: Pedro è puntuale sull'assist di Pellegrini e replica all'ex Caprari, svelto a festeggiare sotto la Sud, sfruttando la deviazione di Ibanez, il gol del vantaggio; Dzeko, su invito di Mkhitaryan, completa la rimonta e interrompe il digiuno in campionato. La correzione dell'assetto è utile proprio in fase offensiva, non lo è invece dietro: Cristante, da mediano, si trova a suo agio e partecipa con continuità al palleggio, puntando sulla verticalizzazione. E Pellegrini, alzato alle spalle degli attaccanti, incide con qualità.
La Roma ha, però, bisogno di quasi metà tempo per riabituarsi al vecchio spartito. Il 4-3-2-1 di Pippo Inzaghi infastidisce la linea arretrata giallorossa. Ibanez, e non per la casuale deviazione sul tiro di Caprari, soffre la vivacità di Lapadula. Anche Mancini fatica. Errori in chiusura e in uscita che rischiano di complicare il match: proprio Lapadula spreca davanti a Mirante la palla per il raddoppio del Benevento. I senatori, però, fanno sentire la loro esperienza e soprattutto la loro classe. Dzeko è il regista: lancio per Pedro e smash di testa di Mkhitaryan sporcato di braccio da Faulon: Ayroldi non concede il rigore, dopo il colloquio con il Var Mazzoleni, perché Pedro, prima del cross, parte in fuorigioco. Spinazzola, intanto, è sempre di riferimento a sinistra.
La Roma si complica la vita nella ripresa: Veretout sbaglia il retropassaggio verso Mirante e atterra Ionita. Rigore: Lapadula mette dentro per il pari riprendendo la respinta del portiere. Che poi lo ferma, uscita a terra, per il possibile tris. Ancora Dzeko protagonista: lancio per Pedro, steso in area dal portiere Montipò. Trasforma il rigore Veretout che si riscatta. Dzeko conclude la sua serata concedendo il bis, ancora su assist di Mkhitaryan: dopo il 1° gol, fa il 5° in 3 partite contro il Benevento e si risveglia dopo quasi 3 mesi: ultima rete in campionato il 29 luglio in casa del Torino. Fonseca, al 4° turno di campionato, fa finalmente 5 sostituzioni: ecco Peres, Villar, Kumbulla, Perez e il debuttante Mayoral. Perez nel finale si scatena: slalom prima del sinistro per la manita.
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