rassegna stampa

Roma, l’occasione per tornare grande

LaPresse

Battere la Juve per la classifica, per l’autostima e per rivivere vecchie rivalità quando le due squadre si giocavano lo scudetto e tutto era una questione d’onore

Redazione

Alla fine del girone d'andata, l'ostacolo peggiore: la Roma, per chiuderlo al 4° posto (l'Atalanta, dopo il pari di San Siro, ha gli stessi punti, ma è avanti per la differenza reti), non può sbagliare contro la Juve, scrive Ugo Trani su Il Messaggero.

L'Olimpico, con 60 mila spettatori, fa la sua parte. I 10 punti di distanza in classifica, però, rendono chiaro il compito dei giallorossi che non sono ancora riusciti a vincere contro nessuna delle big (e delle prime 7). Non c'è, quindi, da temere solo Cristiano Ronaldo, ma la squadra che in 18 partite di campionato è caduta, poco più di un mese fa e proprio in questo stadio, solo contro la Lazio.

Fonseca, capace in fretta di adattarsi al nostro calcio, ha avuto il merito di convincere il gruppo a seguire la sua impronta propositiva e coinvolgente. E a metà dicembre, la prima parte del suo raccolto: oltre alla qualificazione ai sedicesimi di Europa League, è entrato in zona Champions. Da difendere fino al traguardo.

Fonseca è stato già capace di fermare Sarri, eliminandolo dall'edizione 2018 della Champions. E, con l'impresa dello Shakhtar Donetsk nella fase a gironi, il 6 dicembre 2017 diventò Zorro, battendo il City a Kharkhiv (2-1).

C'è, dunque, il rispetto di Sarri. E quello di Fonseca, tentato dalla novità della difesa a 3, anche se non coincide con la sua idea di calcio. Ma, dopo il ko di domenica scorsa contro il Torino, è possibile la virata per ritrovare l'equilibrio e l'efficacia: dentro Cetin e fuori Perotti. Accadde più o meno lo stesso prima della partita del 25 settembre contro l'Atalanta, sempre all'Olimpico: la Roma, in quel match, partì con i 4 in linea e dopo 10 minuti l'allenatore passò a 3 con Smalling, Fazio e Kolarov. Spinazzola, inizialmente terzino destro salì da esterno di centrocampo a sinistra. Se la modifica sarà ufficiale, stasera la vedremo già in partenza.

La presenza di Cetin, pronto a scivolare sulla destra, non esclude poi il ritorno al 4-2-3-1 in corsa. Il 3-4-2-1, comunque, avrebbe senso pure in fase offensiva, con Zaniolo e Pellegrini più vicini a Dzeko e alla porta bianconera.

Se, invece, giocherà Perotti, ecco la stessa formazione utilizzata contro la Fiorentina e il Torino.