C'è unaRoma da campionato e c'è una Roma da Champions. Ma la squadra di Di Francesco non è attrezzata per i due impegni, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, e nessuno a Trigoria pensava di ritrovarsi in semifinale della massima competizione europea.
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Roma, lo stress per il Liverpool è un brutto avversario in più
I giallorossi faticano a tenere testa agli impegni di campionato e Champions. Ecco perché le ultime prestazioni in Serie A non sono state all'altezza
Ecco perché è difficile, quasi impossibile, rivedere in campionato gli exploit europei, specie quando certi impegni - con Barça prima e con il Liverpool ora - sono ravvicinati. Ed ecco perché le prestazioni con Bologna e Fiorentina (prima dei due confronti con il Barcellona) e quella con il Genoa (a ridosso dell'andata con i Reds), non sono state all'altezza. Di Francesco è stato e sarà obbligato a fare turnover: l'ha fatto in parte a Bologna (tenendo inizialmente fuori, ad esempio, Dzeko), così come con la Fiorentina (Kolarov, Florenzi, De Rossi a riposo) e col Genoa (addirittura sei cambi). Quindi, il fattore lucidità sarà un elemento decisivo: nella squadra che gioca il campionato, inevitabilmente, c'è meno qualità.
La Roma rispetto alle concorrenti giocherà (come minimo) due partite in più rispetto a Lazio e Inter. Il calendario, al netto di tutte queste considerazioni, sembra sufficientemente favorevole ai giallorossi. Sufficientemente. Non è facile affrontare squadre - già domani - come Spal (al Mazza si è fermata la stessa Inter e recentemente la Juve, mentre il Napoli vi ha sofferto), Chievo e Cagliari che (chi più chi meno) si giocano la salvezza e non è nemmeno detto, vista l'aria che tira, che la Juve farà visita alla Roma alla penultima giornata con il settimo scudetto consecutivo in tasca.
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