La chance è da sfruttare. Senza se e senza ma. La Roma ospita il Torino (ore 15) e sa bene che cosa deve fare, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Tre punti e sfruttando l'anticipo dell'Olimpico, piazzarsi al 4° posto davanti alla Lazio che, attualmente con 2 punti in più, giocherà domani sera al San Paolo contro il Napoli e al Milan che, con 1 punto di vantaggio sui giallorossi, lunedì pomeriggio affronterà il Genoa a Marassi.
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Di Francesco è consapevole di quanto la Roma abbia deluso nelle 19 partite del girone d'andata. Spesso irriconoscibile, nel gioco e nello spirito. Soprattutto vulnerabile e impotente. Il tecnico vede la squadra in crescita, ma nemmeno lui si fida fino in fondo: le ricadute, del resto, non sono mancate. Il miglioramento c'è, la guarigione ancora non si sa.
La proprietà Usa, dichiaratamente insoddisfatta per il rendimento scadente (già 8 sconfitte: 5 in serie A e 3 in Champions), chiede il riscatto al tecnico, sotto esame da fine agosto, e i giocatori. Pallotta non accetta alcuna giustificazione. E, per accontentarlo, l'unica via è la continuità. Nelle prestazioni e nei risultati.
Di Francesco insisterà ancora sul 4-2-3-1. Senza Florenzi, Jesus, De Rossi e Perotti (più Mirante), ritrova Manolas in difesa e Nzonzi ed El Shaarawy per la panchina. Karsdorp giocherà il 2° match di fila da titolare. Dzeko torna titolare in attacco. Il centravanti, solo 2 reti in campionato e senza mai far centro all'Olimpico (ne ha fatte però 5 in Champions), si deve sbloccare: ultimo gol in A, il 6 ottobre ad Empoli. Ma iniziò il giorne d'andata come vorrebbe cominciare quello di ritorno. Segnando a Sirigu.
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