Sono appena 4 lettere, sufficienti a capire come è andata nella pesca in Svizzera ai quarti di Euroleague, scrive Ugo Trani su "Il Messaggero". Schivate le inglesi, lo United e l’Arsenal, alla Roma è toccata l’ultima big rintracciabile nell’urna di Nyon: il francese Clichy, al 3° tentativo, ha covato la pallina più calda tra quelle rimaste: dentro l’Ajax, subito accoppiato al club dei Friedkin.
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Roma, l’Ajax non fa sorridere
Nei quarti di Europa League i giallorossi evitano le inglesi ma pescano i lancieri che hanno un palmares pesante. Andata in Olanda l'8 aprile, ritorno il 15
Basta il palmarés per rendersi conto di chi di fronte la squadra di Fonseca nelle partite dell’8 (andata in trasferta) e 15 aprile (ritorno all’Olimpico): in 121 anni di storia, all’estero 3 Coppe dei Campioni, 1 Champions, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa Europea, 2 Intercontinentali; sul loro territorio, 34 campionati, 29 Coppe d’Olanda e 19 Supercoppe dei Peasi Bassi. Come se non bastasse, se i giallorossi dovessero passare il turno, in semifinale la vincente della sfida tra il Granada e il Manchester United.
Non è l’Ajax di 2 anni fa, quello che buttò fuori la Juve ai quarti di Champions, perdendo poi in semifinale con il Tottenham: hanno salutato Ziyech, de Ligt, de Jong, van de Beek e Schone. La rosa attuale rimane, però, di alto profilo, pure se ad aprile mancheranno 2 tra i migliori: il portiere Onana, stop per doping e sostituito dall’ex giallorosso Stekelenburg, e il centravanti Haller che, arrivato a gennaio dal West Ham e pagato 22,5 milioni (l’acquisto più caro di sempre per l’Ajax), è finito fuori dalla lista Uefa senza un perché.
Appuntamento all’Amsterdam Arena, adesso Johan Cruyff Arena. Lì ha segnato Batistuta in Champions (2002/2003, seconda fase a gironi) la sera del ko (2-1), dopo Ibra e Litmamen. Pari al ritorno (1-1), rete di Cassano. Sono gli unici precedenti. Nell’Europeo di Belgiolanda (2000), invece, Totti portò l’Italia di Zoff in finale con il rigore storico di «Mo je faccio er cucchiaio» a van der Sar. E l’ex capitano, dando spettacolo nel trofeo Città di Roma (1997) contro l’Ajax e la stella Litmanen che Carlitos Bianchi avrebbe voluto al suo posto, scelse di restare, rifiutando l’invito della Sampdoria. Pallonetto al ‘Gladbach e missile nella porta olandese.
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