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rassegna stampa

Roma, la rivoluzione non abita più qui

La cavalcata in Champions porta tranquillità economica e cambio di mentalità: la rosa sarà ritoccata e non smantellata, mentre Juventus e Napoli sono incognite

Redazione

Di Francesco ha portato la Roma nel futuro. Che adesso è solo da scrivere, nella maniera corretta, cioè evitando di disperdere quanto costruito in questa stagione, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, in Europa.

La proprietà, con la benedizione di Pallotta, è pronta per il definitivo salto di qualità. Oggi è più ricca. E non è solo per il raccolto inaspettato, cioè quei 100 milioni di introiti Uefa che, insieme con il nuovo main sponsor (40 milioni + bonus in 3 anni), aiuteranno Monchi a impostare il prossimo mercato. L'incasso più significativo è la ritrovata fiducia della gente che, riconoscendosi nel metodo e nella comunicazione del tecnico, ha riscoperto la passione, l'orgoglio e il senso di appartenenza. 

L'impronta è internazionale e non italiana, lo spirito quello di chi sceglie il suo gioco, con i pregi e anche i difetti, e non si fa imporre come comportarsi in campo. C'è da affrontare il perfezionamento della rosa. Nel prossimo campionato la Roma avrà il vantaggio di partire, rispetto alle rivali, con la certezza di avere Di Francesco in panchina (da blindare: all'estero lo apprezzano e molto). La Juve è chiamata a rifondare la difesa e in parte il centrocampo e chissà quale rivoluzione attende la rosa partenopea. Quella giallorossa va solo migliorata e completata. Confermando "i giocatori forti" come ha ricordato De Rossi mercoledì sera.

Il mercato dovrà essere mirato alle esigenze dell'allenatore, a cominciare dall'esterno offensivo per la fascia destra che resta il peccato originale dell'attuale percorso dopo l'addio di Salah. Non solo. Ogni reparto sarà rivisitato da Monchi. I 100 milioni, però, faranno la differenza dal 1° luglio. Fino al 30 giugno bisognerà ancora adeguarsi alle richieste dell'Uefa e rispettare i paletti del Financial Fair Play (entro il 31 maggio la possibile sanzione). Almeno una cessione va messa in preventivo dopo la fine del campionato: Strootman è il principale candidato. Oppure Florenzi. Quindi c'è l'input di vendere per 15-20 milioni, forse qualcosa in più (basta pensare al mancato addio di Dzeko a gennaio), prima di cominciare a divertirsi. E a scatenarsi. Magari con l'augurio che nessuno, dopo il mondiale in Russia, si presenti a Trigoria per chiedere Alisson.