rassegna stampa

Roma, la prima è in maschera

LaPresse

Finisce 12-0 il test per Fonseca, in campo tante idee ed alcuni equivoci da risolvere. Dzeko segna ma è di passaggio, Florenzi fa la punta, Pau Lopez e Spinazzola subito ok

Redazione

"Press, press", non è un'invocazione ai giornalisti, ma il refrain di Paulo Fonseca. "Press, press", quando la squadra perde palla in fase offensiva, poi tanto silenzio nell'osservare e prendere appunti, aspettando rinforzi, quelli sì servono ancora, scrivono Alessandro Angeloni e Gianluca Lengua su Il Messaggero.

Sul pressing, intanto, il tecnico si scalda, perché vuole comunicare i primi principi e questo è uno importante. "Press, press", lo urla anche Pau Lopez, che prende il sole dalla parte opposta del campo ma si agita, parla, dirige la difesa e prova a farlo in italiano. Non proprio come avveniva lo scorso anno con Olsen.

Il test contro il Tor Sapienza ha detto poco, come era normale che fosse: è finita 12 a 0 (Perotti, 2 Schick, Spinazzola, Spinozzi, Under, 3 Antonucci, 1 Dzeko, 2 Florenzi), ma il risultato ha senso e non ce l'ha. E' una Roma per forza di cose in maschera. I calciatori ancora camminano, tranne poche eccezioni. Ritmo blando, con qualche principio fonsechiano già evidente: 1) il pressing (press) appunto, e il possesso palla veloce, che Fonseca sostiene dovranno essere "il marchio di fabbrica della Roma". 2) I terzini, ieri Spinazzola e Karsdorp (poi Bouah e Kolarov), agiscono molto alti 3) il 4-2-3-1. Il modulo non è sorprendente, lo è in questa fase vederlo realizzare da interpreti che forse in stagione vedremo poco, ecco perché questa è una Roma ancora mascherata. Ad esempio, Santon non giocherà molte partite da centrale di difesa, come ha fatto nel primo tempo di ieri; Nzonzi difficilmente sarà il regista della squadra, così come Defrel non sarà un perno dell'attacco.

Mancano Diawara, Mancini (Veretout) e molto altro. Immaginiamo che non sarà Schick il centravanti titolare, visto che l'uomo indicato per il ruolo si chiama Higuain.

Fonseca per ora è fiducioso: "Abbiamo messo in pratica quello che facciamo in allenamento. Alcuni hanno giocato fuori ruolo, ma va bene così: hanno risposto tutti come mi aspettavo.Ho sensazioni positive. Vorrei una squadra coraggiosa".