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rassegna stampa

Roma, la notte della paura

LaPresse

Stasera c’è il Frosinone all’Olimpico, Di Francesco difende la panchina con 7 novità. È l’ultima chiamata: solo se tornerà al successo, la società punterà ancora su di lui

Redazione

Il presente e basta. Perché se la Roma non vince stasera all'Olimpico, non c'è domani, scrive Ugo Trani su Il Messaggero. Almeno per Di Francesco. Se il tecnico non batte il Frosinone, niente derby. Questo è il messaggio inviato da Pallotta nella Capitale. Anche se, per la verità, non c'è ancora l'eventuale sostituto.

La crisi divampa e il risultato è l'unica cosa che conta per provare almeno a soffocarla. Sale la tensione all'interno del club giallorosso. Perché manca l'unità di intenti.

L'allenatore sotto pressione e la società senza exit strategy: ecco perché, con queste premesse, c'è dunque da stare attenti pure al Frosinone. Che ha la peggior differenza feti della serie A (-12) e solo 1 punto in classifica. É penultimo solo perché il Chievo, con i 2 punti conquistati e l'ultimo proprio all'Olimpico, non ha ancora azzerato la penalizzazione (-3). In più la formazione di Longo non ha ancora fatto centro in campionato. Il successo della Roma all'Olimpico manca ormai da 5 mesi, dal 28 aprile contro il Chievo.

Di Francesco, confermando quanto annunciato dopo il ko al Dall'Ara, ribalta la Roma. È l'ultima chiamata e se la gioca con i migliori (chiamiamoli così) del momento. Il turnover è per certi versi esasperato: 7 le novità (come le formazioni diverse in 7 gare). Interventi in ogni reparto: in difesa cambiano i terzini, dentro Santon (ormai davanti a Karsdorp) e Kolarov, a centrocampo 2 interpreti su 3, con Nzonzi e Pastore di nuovo titolari, e in attacco il tridente completamente rivisto dopo il digiuno di Bologna, con Under, Schick ed El Shaarawy (Perotti è out almeno fino all'Empoli: risentimento muscolare). Ecco il 4-2-3-1, con De Rossi (avrà la possibilità di festeggiare davanti ai suoi tifosi le 600 partite in maglia giallorossa) e Nzonzi in tandem, con Pastore alzato da trequartista, con Schick centravanti e gli esterni offensivi Under ed El Shaarawy che si tengono stretta la corsia preferenziale.