Oggi più che mai il risultato va oltre la classifica. All'Olimpico arriva la Juventus e la Roma, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero, deve pensare soprattutto a se stessa e alla sua tifoseria. Questione di orgoglio, rispetto e onore. I tre punti darebbero la (quasi) certezza del 2° posto e quindi dell'accesso diretto alla nuova edizione della Champions, battere la capolista significa anche non farla festeggiare, proprio qui, il suo storico 6° scudetto di fila.
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Roma, la festa deve essere tua
I giallorossi giocano per il 2° posto e per rinviare la vittoria del tricolore della Juventus
La Juve e la Roma, dal 17 dicembre, hanno viaggiato alla stessa velocità: 43 punti, dopo la sfida dello Stadium persa dai giallorossi (1-0), in 18 partite. Il distacco, dunque, non è cambiato, con i bianconeri a +7. Così come le posizioni, con Allegri al comando e Spalletti a inseguire. Curiosamente pure il Napoli ha raccolto gli stessi punti, tant'è vero che è rimasto al 3° posto e, quindi, a -1 dal 2°. La Champions, e lo confermano proprio le statistiche, non ha distratto nè fiaccato la capolista. E soprattutto le inseguitrici non sono riuscite ad alzare il ritmo quando sono finite fuori dalle coppe.
La Roma, nell'ultimo scontro diretto del torneo e davanti a 50 mila spettatori, deve rinunciare al suo capocannoniere Dzeko, 27 reti in A e 37 stagionali. In passato Spalletti ha dato spazio in avanti a Salah ed El Shaarawy sui lati e a Nainggolan e Perotti in mezzo, nel 4-3-1-2 che spesso si trasformò nell'imprevedibile 4-2-4. Stasera quel sistema di gioco non è del tutto replicabile perché il centrocampo non è più lo stesso e mancherà pure lo squalificato Strootman che lascerà ancora il posto a Paredes. In più proprio Nainggolan e Perotti sono stati appena recuperati. Se la caviglia di Perotti non darà garanzie, c'è pronto Peres per il 4-2-3-1.
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