La ripartenza della Roma in campionato, scrive Stefano Carina su Il Messaggero, passa per una difesa ritrovata. O quasi. Siamo ancora lontani dalla squadra che nella passata stagione seppe inanellare 18 cleen-sheet in campionato e 5 in Champions. Eppure il trend nelle ultime gare lascia ben sperare.
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Roma, la difesa torna legittima
I due mediani davanti al reparto difensivo hanno certamente regalato più protezione a Olsen
I giallorossi sono passati dal subire due gol a partita (12 nelle prime sei uscite stagionali) ad uno nelle ultime quattro, tra l'altro con la clamorosa complicità di Fazio nel derby. I due mediani davanti al reparto difensivo, hanno certamente regalato più protezione a Olsen che è passato dall'essere il primo portiere per interventi in serie A a fine settembre, al nono posto attuale. La trasferta di Empoli è tuttavia la conferma che c'è ancora qualcosa da registrare. I 20 tiri concessi ai toscani, compreso il rigore sbagliato da Caputo e il palo scheggiato da Bennacer, hanno riportato per una sera Di Francesco ad inizio stagione.
In serie A, Manolas e compagni sono ultimi nella speciale statistica dei tiri subiti considerando il pool ristretto delle squadre che si giocheranno presumibilmente un posto nella prossima Champions. La Roma, infatti, viaggia ad una media di 16,3 tiri concessi a gara. Peggio della Juventus (9), del Napoli (9,8), dell'Inter (10,8), del Milan (11,3) e anche della Lazio, che proprio nella fase difensiva lamenta il suo tallone d'Achille (12,5).
Attualmente, quella romanista, è la nona difesa della serie A, dietro la Sampdoria (4), la Juventus (5), l'Inter e la Fiorentina (6), il Parma, il Torino, il Cagliari e la Lazio (9). Il trend positivo nelle ultime gare con il passaggio al 4-2-3-1 ancora non basta.
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