rassegna stampa

Roma in difesa del gol

LaPresse

Di Francesco cerca l’equilibrio per tornare in zona Champions. L’attacco costretto a segnare a raffica per la fragilità della squadra

Redazione

Spesso, nel calcio e non solo a Trigoria, si chiama in causa l'equilibrio. Di squadra. La Roma, scrive Ugo Trani su Il Messaggero, sa come si fa e si è visto nella scorsa stagione.

Di Francesco, sfruttando il bilanciamento tra i reparti, è andato a dama: 3° posto in serie A e semifinale di Champions. Il pregio di ieri, però, è il difetto di oggi.

La difesa, probabilmente meno schermata, ha già incassato 26 reti. Il paragone con l'ultimo torneo è significativo: 28 gol subiti in 38 partite e reparto secondo a quello della Juventus campione. Appena 4 volte, in 20 partite di campionato, Olsen non ha preso gol, in casa solo contro il Frosinone.

All'equilibrio si dedica, e da tempo, l'allenatore. È evidente che, analizzando le prestazioni recenti, il problema non sia stato ancora risolto. Eppure, con 4 successi in 5 partite, ecco la svolta. La medicina, però, non è stata la compattezza. Ha pesato, invece, l'efficacia. Sono lievitati i gol, con i quali la Roma ha ripreso quota in classifica. Minimo 2 a partita, addirittura media di 3, contando la sfida contro l'Entella (4-0) in Coppa Italia, nelle 4 partite giocate dopo Natale.

Questo gruppo deve sempre segnare a raffica per non perdere. Su 8 ko, compresi i 3 in Champions, solo a San Siro contro il Milan e alla Doosan Arena contro il Viktoria Plzen il gol non è servito a niente. Il paradosso è che l'attacco, nonostante i centravanti Dzeko e Schick abbiamo segnato appena 2 reti a testa, difficilmente stecca. Lo 0 a 0 non appartiene a questa rosa. Sono già 17 i marcatori diversi dell'annata.

I gol, comunque, non bastano. L'esempio viene proprio dal rendimento dall'Atalanta che, pur avendo il miglior attacco, con 44 reti, è solo al 7° posto. La Roma, con il 4° reparto, è più avanti, al 5°. Ma i 37 gol segnati in questo torneo non hanno migliorato la classifica dei giallorossi dopo 20 partite. Anzi, adesso è peggiore dell'anno scorso, quando Di Francesco, con 31 reti, riuscì a raccogliere 6 punti in più.