È bastato un errore. Uno soltanto per far crollare il fortino romanista a 9 minuti dalla fine, scrive Stefano Carina su Il Messaggero. Più dei fischi (tantissimi) a Lukaku è il fiasco di Llorente, sino a quel momento il migliore dei giallorossi, a decidere Inter-Roma. Doveva essere la partita di Romelu e invece è stata la gara del suo sostituto in nerazzurro, Thuram, abile a segnare un gol alla...Big Rom. Sì, perché il movimento del francese su cross di Dimarco, ha ricordato tante reti del belga: diagonale sul primo palo, eludendo la marcatura del difensore, e gol sotto misura. Un peccato perché nonostante più volte fosse stata messa all'angolo, la Roma ormai dava l'idea di poter reggere l'urto. A fatica, certamente, ma proprio Llorente insieme a Mancini, Rui Patricio e Bove stavano tenendo a galla una squadra messa ripetutamente alle corde dall'Inter. Una pressione costante che al fischio finale, oltre alla rete di Thuram, regalerà altri 17 tiri, 2 legni (Calhanoglu e Carlos Augusto) ed un expected gol superiore a 2 (2.08). E la Roma? Un colpo di testa di Cristante su cross di Zalewski a metà ripresa che poteva trasformarsi nel colpo grosso se non ci fosse stata la super parata di Sommer.
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Roma, il muro non regge e l’Inter vola
Più dei fischi (tantissimi) a Lukaku è il fiasco di Llorente, sino a quel momento il migliore dei giallorossi, a decidere Inter-Roma
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