Stavolta Pjanic rischia di salutare Roma dopo cinque lunghi anni. La scelta è doppia: del club e sua. E in mezzo c’è pure una clausola che mette a tacere ogni discorso. Mire, come riportato nell'edizione odierna de "Il Mesaggero", a Roma guadagna 4 milioni, è sufficiente che una società alzi il tiro e addio. Ma queste ipotesi non sembrano nemmeno sfiorare il presidente Pallotta, intervenuto a Roma Radio. «Io voglio che resti, si trova molto bene qui. Anche solo parlarne fa molto male alla squadra, sono stanco di queste voci», riferisce Jim da Boston. Stanco delle voci.
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Roma, il futuro secondo James
«Io voglio che Pjanic resti, si trova molto bene qui. Anche solo parlarne fa molto male alla squadra, sono stanco di queste voci»
Stanco di parlare anche di Totti, Jim. Zero parole, alcun accenno. Pallotta ha deciso, il contratto a Francesco non verrà rinnovato, ma non vuole comunicarlo pubblicamente. La società aspetta che sia lo stesso Totti a convincersi di non poter più essere utile alla squadra.
Pallotta una cosa la fa capire, posando lo sguardo sugli errori del passato, imputati evidentemente a chi ha gestito il mercato in questi anni. «Se fino ad ora abbiamo commesso un errore è stato cambiare troppo la rosa ed effettuare troppe operazioni di mercato. Sabatini però ha fatto un ottimo lavoro e abbiamo fatto enormi progressi, visto che avevamo ereditato una situazione economica complessa e dovevamo fare delle operazioni per sistemare il bilancio. Nel prossimo mercato faremo solo qualche correttivo integrando qualche giovane in prestito. Spalletti? I ragazzi, anche grazie a lui, ora si divertono. Avrei voluto fare prima questo cambio». Ma qualcuno in società era convinto del contrario. Infatti ora si cambia linea, specie sul mercato. La squadra non verrà smontata. Il tecnico-ds Luciano Spalletti non vorrebbe. Per fare il grande salto, ci vogliono più grandi calciatori e meno talenti in divenire.
(A. Angeloni)
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